venerdì 25 maggio 2012

Periodo classico maya


Il periodo classico durò circa sette secoli (all’incirca dal 200 d.c. al 900 d.c.), costituì l’età dell’oro della civiltà maya, che mai raggiunse una unità politica; si può infatti parlare di una organizzazione in città – stato ognuna con i suoi governanti e sacerdoti (un po’ come l’antica Grecia). Gli storici dividono questo periodo in tre parti: il primo, durato circa 3 secoli, finisce nel 627, il secondo termina nell’800 e il terzo nel 925. Eric Thompson aggiunge un interregno di circa 50 anni e cioè dal 915 al 975. Così Coe descrive il periodo noto come epoca classica, che segna il massimo sviluppo della storia dell’America centrale:

nell’arco di sei secoli, dal 250 al 900 d.c., i Maya e in particolare coloro che occupano l’area centrale, raggiunsero livelli intellettuali e artistici che mai nessun altro popolo nel Nuovo Mondo ha eguagliato e solo pochi altri nel Vecchio. L’epoca classica fu una sorta di età dell’oro1.

Peter James e Nick Thorpe descrivono la situazione economico-cultural-artigianale classica dei Maya in questo modo:

le grandi città, i piccoli villaggi e la campagna erano densamente popolati. I commerci di generi di prima necessità e di minerali preziosi, come la giada, fiorivano tra i centri maya. La lavorazione della giada raggiunse livelli di perfezione, superbi dipinti murali decoravano i palazzi dei governanti e alcuni di questi, risalenti al 792 d.c., si possono ammirare a Bonampak nelle terre basse meridionale[…]Il livello di conoscenze raggiunto dai Maya nel periodo classico è altrettanto impressionante, specie nel campo dell’astronomia e della matematica. A Chichen Itza, nella penisola dello Yucatan fu costruito un osservatorio per scrutare i movimenti del sole e del pianeta venere[…]A quei tempi esistevano decine di città maya e alcune di esse esercitavano una certa sovranità sulle altre; frequenti erano le rivalità fra le dominanti e le sottomesse.”2

Guy Annequin ci informa che,

“nel corso del primo periodo, si constata l’apparizione di tre fattori importanti: in primo luogo il culto delle stele scolpite e iscritte, elevate ad intervalli [di tempo] regolari; poi la costruzione dei templi di pietra, con l’impiego e la diffusione della volta alta[…]infine la presenza di una caratteristica ceramica policroma. Grandi città quali Tikal, Uaxactun, Copan, Pietras Negras, Yaxchilan vengono abbellite con edifici continuamente sommersi da nuove costruzioni.”3

Era uso di questo popolo coprire le costruzioni antecedenti con altre più grandi. Fatto, questo, che ha permesso agli archeologi di potere ritrovare delle piramidi nascoste perfettamente conservate. L’erezione e il culto delle stele raggiunse verso il 600 d.c. delle proporzioni immense: venivano dapprima erette ogni 15 anni, quindi in seguito ogni 10 e, alla fine, addirittura ogni 5 anni. Queste costruzioni avevano essenzialmente due compiti, uno specificatamente commemorativo di eventi storici di una certa importanza come la nomina di un nuovo regnante o la vittoria di una battaglia, e uno invece marcatamente mistico – religioso: le stele infatti erano luogo di culto, di preghiera e di sacrifici e misuravano il tempo (che come vedremo in seguito per i Maya è una sorta di dimensione sacra). Continua Guy Annequin:

“gradualmente l’arte diviene più sicura, più elegante e acquisisce forza, e nel corso del settimo ed ottavo secolo, i secoli dello splendore, ogni città brillava per qualche particolare attività: nel settimo secolo, Palenque[] per l’incomparabile arte dello stucco; verso il 750, Pietras Negras, che raggiunse lo zenit con la sua superba arte statuaria; tra il 726 ed il 783, Copan, la metropoli del culto e della sapienza, che eleva le sue stele e i suoi altari barocchi, mentre Yaxchilan (tra il 692 e il 725), venivano creati insuperabili architravi di legno scolpito a bassorilievi. Nello stesso tempo, i fedeli di Tikal costruivano le loro piramidi appuntite che ci comunicano ancora oggi un’emozione sacra. In questo luogo sono state ritrovate 85 stele. Così il settimo e l’ottavo secolo si impongono come i grandi secoli maya, nel campo del pensiero e dell’arte…4”.

Abbandonata la teoria, di cui Eric Thompson era un grande sostenitore e difensore, della natura essenzialmente pacifica dei Maya del periodo classico (natura pacifica che sembra però contraddistinguere i Maya di oggi), gli studiosi sono ormai certi che le guerre interessarono le città maya in tutto il corso della loro storia. Come abbiamo già accennato i Maya non raggiunsero mai una unità politica, e sicuramente le grandi città esercitavano una forte influenza sulle più piccole. Tuttavia ogni città era essenzialmente un piccolo regno autonomo, anche se sembra ormai certo il fatto che i regnanti delle città più potenti insediavano gente del proprio parentato ai vertici del governo delle città subalterne, esercitando in tal modo una forte influenza. Ad esempio il tredicesimo re della casta dominante di Copàn (che assunse il potere attorno al 400 d.c.) era “18 – coniglio” salito al trono il 9 luglio 695 d.c. Il 3 marzo 738, subito dopo la consacrazione dello sferisterio appena ricostruito, egli guidò un assalto alla piccola città di Quiriguà ­­­- distante una cinquantina di chilometri e con ogni probabilità già sotto l’influenza di Copàn – e questo per dimostrare la propria supremazia. Sennonché questa volta le cose non andarono come avrebbero dovuto: “18- coniglio” fu catturato e decapitato da “Ciel-Cauac” di Quiriguà. Queste rivalità fra città stato erano una costante causa di tensioni e di sperpero di energia. Il più famoso di tutti i signori maya fu indubbiamente il “Signore del sole Pacal ” della citta di Palenque, al confine occidentale del mondo maya nel Messico centrale[…]Nato il 26 marzo 603 d.c., era asceso al trono per sessantanove anni, morendo ottantenne il 31 agosto 683”5.
1 Cfr. Peter James-Nick Thorpe, Civiltà sepolte d’ america, Armenia Milano 2003, pag. 16. Titolo originale: Ancient Mysteries.
2 Ibidem pagg. 16 – 17.
3 Guy Annequin, op. cit., pag.92.
4 Ibidem, pagg. 92 – 93.
5 Peter James-Nick Thorpe, op. cit., pagg. 17–19.

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