L'idea di scrivere una storia della filosofia attraversa la mia mente da un bel po' di tempo. Cimentarsi in una tale impresa non è sicuramente una cosa da poco. Ad essere sincero non so nemmeno se vada al di là delle mie possibilità.
La voglia di provarci scaturisce da due motivi:
- dall'amore viscerale per la Filosofia, per questa disciplina che nasce circa duemila anni fa in Grecia e che porterà a delle mirabili scoperte. Vi è qualcosa di meraviglioso e, oserei dire, miracoloso in questa scienza;
- dall'aver letto una serie di manuali a tratti incomprensibili, astrusi, volutamente difficili. Non mi ritengo una persona particolarmente intelligente e dotata, e sono contrario ad inutili sforzi mentali. Per me è fondamentale giungere ad un obiettivo con il minimo dispendio di energia. Durante gli studi universitari più volte mi sono imbattuto in opere di estenuante lettura. Solo la voglia di terminare il corso accademico mi ha dato la volontà di continuare e perseverare. Oggi, se un libro mi stanca intellettivamente per la prosa utilizzata, rinunzio alla lettura. Nel fare ciò sono sicuro di perdere qualcosa in fatto di conoscenza, ma sono altrettanto certo di guadagnarci in termini di salute mentale. E poi, ritengo che ad un pensiero complesso non debba necessariamente coincidere un'altrettanta complessità di sintassi. Il più delle volte, infatti, dietro ad un traboccante ornamento stilistico si ha una speculazione povera e non particolarmente geniale.
Ecco
allora che ho pensato di scrivere un piccolo manuale. Una sintesi del
pensiero occidentale di lettura agevole e scorrevole, non troppo
impegnativo per i lettori, che susciti curiosità e che si possa
finire con naturalezza, e non perché lo si è comprato.
Una
storia della filosofia per tutti, per coloro che hanno compiuto studi
umanistici e per coloro che vi accedono da semplici profani.
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