giovedì 31 maggio 2012

Filosofi dell’età cartesiana


La storia del cartesianesimo fu molto ricca e complessa, anche perché si cercò di risolvere la questione riguardante il rapporto tra la res cogitans e la rex extensa.
La fisica cartesiana aveva eliminato del tutto le forme dell'ormai vetusta filosofia scolastica e riduceva lo studio e la descrizione della realtà ad un sistema geometrico, dove gli unici elementi considerati erano l'estensione e il movimento. Ciò, ovviamente, permetteva la costruzione di una fisica del tutto indipendente da qualsiasi visione metafisica. È pur vero che Cartesio fondava la propria concezione fisica su una precisa visione metafisica, che dava credito alla ricca tradizione dello spiritualismo cristiano.
Come già accennato, una delle questioni più discusse fu quella riguardante il rapporto intercorrente tra la res cogitans e la res extensa. Problemi dati dal fatto che le due sostanze, caratterizzate da una diversità apparentemente inconciliabile, sembravano non poter entrare in relazione tra di loro mediante la ghiandola pineale. Questa infatti appariva inadatta a instaurare un rapporto di causalità tra le due sostanze, ossia non si riusciva a capire come l'anima potesse causare il moto degli arti, e, viceversa, come il corpo potesse causare la nascita di passioni.
La corrente occasionalista nega tale reciproca causalità. I maggiori esponenti di questo movimento filosofico furono Arnold Geulincx e Nicolas Malebranche. Arnold Geulincx (1624 – 1669), scrisse la Metafisica vera, la Metafisica ad mentem peripateticam, l’Etica.
Per entrambi gli studiosi il corpo non può agire sull'anima e viceversa. Noi ci possiamo limitare soltanto ad osservare la concomitanza di modificazione dell'anima e del corpo. Ci rimane, però, inspiegabile la vera realtà delle cose e la causalità tra anima e corpo.
L'unica spiegazione che ci è lecita dare è quella del continuo intervento di Dio, che fa corrispondere ad una modificazione dell'anima un'altrettanta modificazione del corpo. Ciò significa che le modificazioni dell’uno sono occasione perché Dio causi le modificazioni nell’altro. Si può avanzare anche un'altra spiegazione, e cioè si può immaginare che Dio abbia stabilito una corrispondenza tra anima – corpo una volta e per sempre, come se presi due orologi, li avesse accordati in maniera tale da fargli segnare sempre le ore corrispondenti.
Di Nicolas Malebranche (1638 – 1715), abbiamo la Ricerca della verità e i Colloqui sulla metafisica e sulla religione.
Egli fu assertore di un ferreo occasionalismo, ed infatti nega che nel mondo possano esistere delle vere cause, perché, a suo dire, gli esseri viventi non sono capaci di modificarsi reciprocamente. Inoltre nemmeno all'interno di una delle due sostanze vi sono delle vere cause. L'unica vera causa è Dio, che, per esempio, in occasione dell'urto mette in moto una palla da biliardo quando viene colpita da un’altra palla. Le stesse leggi della fisica e del movimento sono create e conservate continuamente da Dio1.
Stessa cosa vale per le nostre idee, che non nascono dall'osservazione di una realtà esterna, bensì dalla rivelazione di Dio che ci permette di vederle in Lui, secondo un processo di illuminazione già chiaramente espresso dal filosofo Sant'Agostino.
1Concezione della creazione continua.

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