I
Maya furono il popolo che in America raggiunse il più elevato grado
di raffinatezza culturale. Gli studiosi non concordano del tutto sul
come essi abbiano sviluppato il concetto dello zero: se autonomamente
oppure se lo abbiano appreso, come sembra, dagli Olmechi,
elaborandolo ulteriormente. Su un fatto sembra esserci certezza: i
Maya rappresentano il popolo che maggiormente ha espresso le
potenzialità della gente situata nella parte del Messico. Essi hanno
elaborato una matematica la cui esattezza nei calcoli risulta
eccezionale, una scrittura che è l’unica che si manifestò in
tutte le sue potenzialità, e, inoltre, essi si distinsero
nell’astronomia con calcoli esatti pressocchè al secondo. È una
cultura che, come afferma lo stesso mayanista Eric Thompson, non può
essere ricondotta ai nostri canoni di pensiero. I Maya infatti
sconoscevano la ruota per usi lavorativi (piccole ruote erano messe
sotto gli idoli per meglio trasportarli) e i metalli si diffusero
solo verso la fine del tardo periodo classico, e sempre in maniera
molto modesta. A livello tecnico rimasero quindi allo stato
neolitico, ma si distinsero nelle arti, nella astrologia, nella
scrittura, nella matematica, nella scienza permeando ogni cosa di un
forte senso religioso.
Si
può giustamente parlare dei Maya come di una civiltà a tutti gli
effetti, sotto qualsiasi punto di vista. David Webster1,
riguardo ai principali elementi della Grande Tradizione maya
classica, propone questo elenco:
- monumentali templi, palazzi, saune, tombe in muratura, e altri edifici che condividono simili caratteristiche architettoniche (ad esempio forme piramidali e utilizzo di beccatelli);
- altari in pietra, stele, architravi, panchine e facciate di edifici scolpite e dipinte con immagini di sovrani, persone importanti, dèi e antenati, oltre che con date e iscrizioni;
- un sistema comune di convenzioni artistiche stilistiche dotate, sebbene espresse in modi diversificati nell’arco del tempo e dello spazio, di distinte caratteristiche maya;
- scrittura in forma geroglifica indicativa sia di parole compiute che di suoni;
- numeri in linee e punti inseriti in un sistema vigesimale;
- codici in carta tratta dalla cortecce;
- calendari che evidenziano cicli ricorrenti, incluso un calendario rituale composto da 260 giorni e un calendario di 365 giorni;
- un calendario di Lungo Periodo basato sul trascorrere lineare dei giorni con un punto iniziale lontano nel tempo;
- osservazione dei cicli di sole, luna, Venere e altri corpi celesti, e calcolo di certe loro coordinate;
- venerazione per pietre blu – verdi, incluse forme di giada;
- giochi con palla in speciali cortili in muratura;
- un insieme di divinità associate alle forze della natura e alla struttura del cosmo che devono essere propiziate con offerte di vario genere;
- uso di cioccolata (cacao) come bevanda speciale, tributo e probabilmente anche come elemento di scambio per transazioni particolari;
- credenza in molteplici creazioni del mondo;
- credenza in un paradiso e un aldilà con diversi livelli;
- venerazione per gli antenati e deificazione degli stessi;
- sciamanesimo2;
- complesse nozioni su morte e resurrezioni di piante, animali e uomini;
- credenza nell’esistenza di elementi dell’anima che possono essere distaccati dal corpo e in compagni spirituali, spesso in forma di animali, associati a singoli esseri umani;
- credenza in profezia, divinazione e oracoli;
- credenza in sovrani sacri e semidivini;
- temi artistici e rituali che enfatizzano morte, mutilazione e sacrifici.
Questi
elementi costituiscono un substrato culturale comune a tutto l’antico
territorio maya.
2
Lo sciamano agisce in stato di estasi e si avvale di spiriti
tutelari. Tra le sue funzioni e poteri si ha il controllo della
sfera di confine che separa la vita dalla morte. Il suo potere e il
suo prestigio nascono dal fatto di sapere entrare in contatto con l’
aldilà, e conseguentemente di potere mediare il mondo dei morti a
favore e per conto dei vivi. È capace di varie guarigioni magiche,
che sono dei veri e propri miracoli, come il sapere riportare
indietro l’ anima di un uomo che viaggia nell’ aldilà che
quindi si trova in fin di vita.
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