Bernardino
Telesio,
natio di Cosenza (1509 -1588), occupa un posto di rilievo nella
storia della filosofia per la sua opera, dal titolo De
rerum natura iuxta propria principia.
Telesio
polemizza contro la fisica aristotelica, la quale si configura in
maniera arbitraria per il fatto di essere in contrasto con i dati
offerti dai sensi. Dati che per il nostro filosofo sono la fonte
primaria ed esclusiva della conoscenza.
Il
cosmo e tutti quanti gli esseri sono armonicamente regolati da tre
forze o principi: materia, caldo e freddo. Il movimento, intrinseco
in ogni essere, non è causato da un agente esterno.
Tutta
la realtà è, quindi, dotata di movimento e
di calore. Anzi, più precisamente di spirito.
Quest'ultimo interessa ogni cosa e, pertanto, non vi è nessuna
sostanziale differenza tra ciò che organico e ciò che non lo è.
Vi è, infatti, una minore o maggiore capacità di sentire.
L'anima
viene introdotta da Dio ad ogni singolo uomo, e si viene a
configurare come imperitura ed immortale. Alla suddetta anima si
unisce, tramite lo spirito, un'altra anima, conseguente e derivante
dalla generazione carnale. Il risultato è un'anima
composta.
L'anima
di derivazione divina permette il superamento dell'appetito
sensibile, e cioè della ricerca della propria conservazione
materiale,per elevarsi alla ricerca di beni sovrasensibili e per
aspirare alla propria immortalità.
Da
ciò si
ha la distinzione di due diverse morali, ognuna delle quali
rispecchia la propria natura. All'anima carnale appartiene un'etica
volta alla conservazione del proprio corpo; all'anima divina
appartiene una morale superiore, rivolta ai beni sovrasensibili e
desiderosa delle cose divine.
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