giovedì 31 maggio 2012

Bernardino Telesio


Bernardino Telesio, natio di Cosenza (1509 -1588), occupa un posto di rilievo nella storia della filosofia per la sua opera, dal titolo De rerum natura iuxta propria principia.
Telesio polemizza contro la fisica aristotelica, la quale si configura in maniera arbitraria per il fatto di essere in contrasto con i dati offerti dai sensi. Dati che per il nostro filosofo sono la fonte primaria ed esclusiva della conoscenza.
Il cosmo e tutti quanti gli esseri sono armonicamente regolati da tre forze o principi: materia, caldo e freddo. Il movimento, intrinseco in ogni essere, non è causato da un agente esterno.
Tutta la realtà è, quindi, dotata di movimento e di calore. Anzi, più precisamente di spirito. Quest'ultimo interessa ogni cosa e, pertanto, non vi è nessuna sostanziale differenza tra ciò che organico e ciò che non lo è. Vi è, infatti, una minore o maggiore capacità di sentire.
L'anima viene introdotta da Dio ad ogni singolo uomo, e si viene a configurare come imperitura ed immortale. Alla suddetta anima si unisce, tramite lo spirito, un'altra anima, conseguente e derivante dalla generazione carnale. Il risultato è un'anima composta.
L'anima di derivazione divina permette il superamento dell'appetito sensibile, e cioè della ricerca della propria conservazione materiale,per elevarsi alla ricerca di beni sovrasensibili e per aspirare alla propria immortalità.
Da ciò si ha la distinzione di due diverse morali, ognuna delle quali rispecchia la propria natura. All'anima carnale appartiene un'etica volta alla conservazione del proprio corpo; all'anima divina appartiene una morale superiore, rivolta ai beni sovrasensibili e desiderosa delle cose divine.

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