Leonardo
da
Vinci
opera prima ancora dello sviluppo della nuova
scienza
matematica e meccanicistica. Egli nasce a Firenze nel 1452 e muore in
Francia nel 1519. Di formazione autodidatta, estraneo all’ambiente
universitario, ebbe chiara l'importanza della stretta connessione
dell'esperienza con la matematica nella ricerca scientifica. Acuta è
la sua polemica contro l’autorità conferita nel discorso fisico
agli antichi, e puntualizza continuamente che la sapienza è figlia
dell’esperienza. Importante è anche il ruolo dato al disegno, il
quale permette una migliore analisi delle macchine e una maggiore
comprensione delle sue parti costitutive. L’esperienza è sentita
da Leonardo come la via che permette di conoscere la natura; ma la
natura è retta da ragioni, cioè da leggi, ovvero ragioni
necessarie, leggi matematiche. Leonardo sottolinea, quindi, la
stretta connessione tra esperienza sensibile e conoscenza matematica,
che permettono la conoscenza della necessità, ovvero delle leggi che
regolano l’accadere naturale. Leggi sempre uguali e immutabili. La
posizione di Leonardo rimane, purtroppo, isolata e non ebbe
ripercussioni immediate, anche perché i suoi scritti non si
contraddistinsero per chiarezza e sistematica. Per tali motivi si
dovrà aspettare la fine del '500 e l’inizio del '600 perché si
costruisca una fisica matematica – esperienzale.
Nessun commento:
Posta un commento