Francesco
Bacone,
figlio del Lord Bacone, nasce nella città di Londra nel 1561.
Diviene consigliere del re Giacomo I nel 1603. La sua fortuna termina
nel 1621, quando, accusato di peculato, viene regolarmente processato
e condannato. Viene scagionato e rilasciato nel 1624, ma, ormai
stanco e deluso, si ritira in vita privata fino alla morte nel 1626.
Importanti
nella sua produzione furono gli interessi umanistici e giuridici, che
lo portarono alla stesura della sua prima opera importante, ovvero i
Saggi,
pubblicati insieme alle Massime
Giuridiche
e le
Meditazioni Sacre.
La
sua produzione più significativa
si ha durante il regno di Giacomo I. Di questo periodo sono il
Temporis
partus
masculus,
Sul
progresso
del sapere umano e divino,
Cogitata
et
visa,
la
Redarguito
philosophiarum
e il De
sapientia
veterum.
Nel 1620 pubblica quella che doveva essere la sua opera più
importante,
l’Instauratio
magna.
Di essa, però, Bacone finisce solo la prefazione, il piano
dell'opera e la seconda parte: il Novum
Organum.
Approfondisce ulteriormente l'opera dal titolo Sul
progresso e
finisce la stesura del De
digitate et augumentis scientiarum.
Postuma
è
la Nuova
Atlantide.
La
speculazione di Bacone parte dalla precisa consapevolezza di vivere
in un periodo storico particolarissimo, pieno di cambiamenti epocali
che hanno portato alla crisi della cultura tradizionale, al sorgere
di nuove concezioni politiche in Europa, alla nascita della stampa e
della bussola, all'allargarsi dell'orizzonte geografico con la
scoperta del Nuovo Mondo. Un'epoca rivoluzionaria, quindi, che per
Bacone poteva eguagliare in grandezza a quella dell'antica Grecia e a
quella dell'impero romano.
Un'epoca
nuova che bisognava di un sapere del tutto riformato, idoneo al nuovo
tempo. E alla fondazione di un nuovo sapere si impegna costantemente
e incessantemente. Da questo intento
nasce la Instauratio
Magna,
conseguente alla fondazione di una nuova logica.
Serrata
è la critica verso la cultura tradizionale, che si esplica in
Temporis
masculus,
Cogita
et visa
e Novum
Organum.
Bacone
accusa la filosofia tradizionale di avere sostituito alle cose le
parole, e mediante esse di avere costruito un sapere astratto e
sterile, incapace di generare una vera conoscenza, perché incapace
di conoscere la natura.
Il
procedimento sillogistico – deduttivo aristotelico è applicabile
solamente a certe discipline, quali la morale e la politica.
Non
riesce, però, a scendere nella profondità delle cose della natura.
Ciò
perché il sillogismo aristotelico, utilizzando termini vaghi ed
approssimativi, giunge a conclusioni inutili e sterili.
Inconcludente
è anche il metodo induttivo di Aristotele, che ritiene di poter
giungere ad assiomi generali, basandosi sulle semplici enumerazioni.
Ed infatti, non basta la semplice enumerazione dei casi particolari
per poter giungere a leggi generali.
Bisogna, quindi, creare un nuovo metodo che permetta di conoscere la
realtà nelle sue strutture. Diviene a tal fine indispensabile
l'elaborazione di una nuova logica, il cui intento non sia più la
chiarificazione di concetti concetti, bensì l'interpretazione della
natura.
Per
elaborare
una siffatta logica bisogna abbandonare il metodo sillogistico –
deduttivo ed adottare un più produttivo metodo
induttivo,
il solo che possa riuscire a trarre degli assiomi dalle esperienze.
L'induzione, infatti, si muove dall'esperienza, e, mediante essa,
procede per generalizzazioni, senza, però, pretendere di giungere ai
principi più generali. Non prima, almeno, di aver trovato gli
assiomi
medi.
Questi permettono di classificare i fenomeni in strutture e leggi,
i quali costituiscono gli elementi più utili della conoscenza della
natura.
Bacone
accenna ad un ulteriore metodo, consistente nella deduzione di nuovi
esperimenti dagli assiomi.
La
trattazione di
quest'altro metodo è spiegata nel Novum
Organum,
che
costituisce
la seconda parte dell’Instauratio
magna.
Esso si divide in due parti: una destruens
e una costruens.
Nella
parte destruens Bacone, oltre
a polemizzare contro tutte quelle speculazioni antiche e moderne
incapaci di produrre conoscenza, individua i quattro errori
fondamentali che ostacolano l'instaurazione di un nuovo sapere.
Errori
che Bacone chiama
idoli
o fantasmi,
ovvero complessi di dottrine errate e di superstizioni, che di fatto
impediscono una nuova e proficua ricerca del vero. Essi sono:
- gli idoli della tribù;
- gli idoli della spelonca ;
- gli idoli del mercato o del foro ;
- gli idoli del teatro .
La
parte
costruens
propone come metodo inventivo l’induzione, il solo capace di
penetrare e capire le strutture della natura. L’induzione vera non
è però quella aristotelica, che da semplici enumerazioni arriva a
principi generalissimi e astratti. Il nuovo metodo induttivo è un
procedimento metodico e sistematico che richiede un attento esame dei
singoli fenomeni e, procedendo per successive eliminazioni, permette
di classificare i dati e di isolare gli elementi essenziali di
ciascun fenomeno, così da conoscere bene le forme della natura.
Nella
speculazione di Bacone rimane poco chiaro il
termine forma,
a
cui vengono dati molteplici significati. In alcuni casi per forma si
indica la
natura
naturante,
in
altri
la
fonte
d’emanazione,
ma
anche differenza
o peculiare
verità,
in altri ancora l'essenza
delle nature semplici
o anche
legge secondo la quale i corpi operano.
Per
la ricerca delle forme è necessaria una raccolta metodica dei dati,
onde evitare che l’intelletto proceda senza aiuti. Per questa
raccolta servono le tavole in cui gli esperimenti vengono
sistematicamente ordinati. Nelle tavole
della presenza
si raccolgono tutti i dati ove è possibile verificare la presenza di
una data forma ( per esempio il calore: si raccolgono i dati relativi
ai raggi del sole, alle meteore infuocate, a ogni specie di fiamma);
nelle tavole
dell’assenza in prossimità
sono raccolti i casi simili a quelli già raccolti nella tavola
precedente, ma che non presentano la forma data (per esempio, ancora
per il calore: i raggi lunari, i balenii che non producono calore),
nelle tavole
dei gradi
si elencano i dati ove il calore si presenta in gradi maggiori o
minori. Raccolti i dati relativi ad un fenomeno è possibile
procedere alla scoperta della forma grazie ad una prima raccolta
(vindemiatio).
Si costruiscono quindi le prime ipotesi o interpretazioni del
fenomeno. Interpretazione o ipotesi che deve essere sottoposta a
controllo tramite l’esperimento cruciale, il quale permette di
potere fare ulteriori generalizzazioni.
Nel
De
dignitate et augmentis scientiarum,
si delinea il piano baconiano dell’enciclopedia del sapere.
L’enciclopedia baconiana si organizza secondo le tre facoltà umane
della memoria,
cui corrisponde la storia; dell’immaginazione,
cui corrisponde la poesia; della ragione,
cui corrisponde la filosofia.
Quest'ultima
è divisa
in teologia,
scienza
della natura
e scienza
dell’uomo.
La scienza della natura, divisa in fisica
e metafisica,
comprende
sia
l'arte teorica che l'arte pratica. Quest'ultima si esplica nella
magia
e nella meccanica.
Nel
De
dignitate et augmentis scientiarum, Bacone
sottolinea,
anche, l'importanza
dell'uomo
nella modificazione della natura mediante le proprie invenzioni e i
propri progressi scientifici. Il nostro filosofo, inoltre,
prospetta un rinnovamento della cultura, a cui tutti gli uomini sono
chiamati. Da tale rinnovamento nasce la sua idea di un’organizzazione
delle ricerche in istituzioni scientifiche ove i dotti collaborano
tra loro. Da tale idea si ha la stesura dello scritto utopico della
Nuova
Atlantide,
luogo in cui si vive con l’etica della ricerca.
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