mercoledì 27 novembre 2013

La colonizzazione greca


La colonizzazione greca ha tre cause fondamentali:

  1. in un primo momento le colonie servirono come patria agli esuli;
  2. in seguito come luogo in cui si recarono i Greci per la sovrappopolazione nella propria madrepatria;
  3. infine come centri commerciali.

La prima ondata migratoria si ha tra il 1200 e il 900 a.C., in conseguenza alla invasione dei feroci Dori. Gli Achei e altri popoli greci furono obbligati a spostarsi e si spinsero a Cipro ed oltre, sino all'Asia Minore.

La seconda ondata migratoria risale al 750-600 a.C. ed interessò delle aree geografiche che vanno molto al di là del Mare Egeo. La causa di questa seconda migrazione è da vedere nel rapido aumento della popolazione. L'incremento demografico venne dato dall'utilizzo di utensili in ferro, innovazione tecnologica portata dai Dori, che sostituì quelli in bronzo. Questa nuova tecnologia permetteva una più semplice rottura della terra sassosa, con la conseguenza di un notevole aumento del terreno coltivabile e della quantità dei prodotti agricoli. Nonostante ciò i Greci aumentarono troppo rispetto alla quantità di terre coltivabili. I latifondisti dorici, inoltre, accrebbero i propri possessi a discapito dei contadini greci, che caddero in miseria.

Nel 750 a.C. le città-stato del continente e delle isole iniziarono ad inviare gruppi di contadini sulle coste del Mediterraneo per stabilizzarvi e fondarvi colonie. Corinto fondò la città-stato di Siracusa; Clacide ed Eretria, città collocate all'interno dell'isola Eubea, popolarono Cuma sulla costa occidentale italiana; Sparta fondò il centro di Taranto. Vennero istallate altre colonie in Spagna, Francia, Corsica, Nord-Africa e Jugoslavia.

Possiamo esemplificare il processo di colonizzazione adducendo all'episodio della nascita di Siracusa; fondata da Corinto nel 734 a.C.. L'iniziativa ebbe come protagonista un nobile di nome Archia. Questi si autoelesse ecista (il termine greco oikistes significa “fondatore della colonia”) e si consultò coi sacerdoti dell'oracolo di Delfi. Questi presero informazioni dai commercianti circa i luoghi più adatti. Venne consigliata Siracusa sia per il suo posto naturale sia per le terre fertili e coltivabili.

Archia partì con una piccola flotta di navi e centinaia furono i contadini che si avventurarono con il nobile. Erano tutti poveri e pieni di speranze. Siracusa divenne uno dei più grandi ed importanti centri della Magna Grecia e nel V secolo a.C. vantava una popolazione di circa 250.000 persone, superando di gran lunga la madrepatria.

Le città coloniali erano indipendenti. Un esempio è offerto sempre da Siracusa, che si autogovernava e che aveva raggiunto la maggior parte della propria ricchezza commerciando grano con Corinto, che in cambio le dava pregiata ceramica ed altra merce.

Le colonie divennero grandi produttrici di grano e superarono di gran lunga le città native. La stessa Atene importò molto più grano di quanto fosse in grado di produrne. Si sviluppò, quindi, un ricco commercio tra la madrepatria e le colonie greche. Ciò incoraggiò ancora di più l'emigrazione; sorsero nuove colonie, specialmente in Oriente. Questa terza migrazione interessò il VII secolo a.C. Vennero fondati centri urbani in Asia Minore e più di 90 colonie intorno al Mar Nero. Qui si barattarono ceramiche greche, olio, vino e lavori in metallo con frumento, orzo, legumi, frutta e metalli di qualsiasi genere.

I Greci non divennero mai fondatori di imperi. Le loro colonizzazioni nacquero per scopi prettamente economici e i coloni tendevano a vivere pacificamente con la gente del posto. Il loro interesse fu fondamentalmente di tessere dei rapporti commerciali, così come avvenne con gli Sciti del Mar Nero, i Celti dell'attuale Francia e i Berberi del nord-Africa.

L'unico popolo ad opporsi alle colonie greche fu quello fenicio. Ciò perché i Punici basavano la propria ricchezza sul commercio marittimo e il Mediterraneo era un loro luogo di commercio da molto tempo prima che nascesse la prima colonia.

E Fenici riuscirono ad impedire ai Greci di commerciare nell'Atlantico e, verso la fine del VI secolo a.C., diedero avvio ad una serie di battaglie dall'esito incerto. I due popoli riuscirono a conservare i propri porti sulla Sicilia per altri tre secoli, ossia sino a quando Roma non li conquistò.


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