Nasce
a Moravia, nel 1856. Nel 1887 – 1888, insieme al dottor Breur,
inizia a studiare la possibilità di curare i fenomeni di isteria
mediante l'ipnosi. A seguito di questi esperimenti nasce il saggio
dal titolo Studi
sull'isteria.
Dopo la pubblicazione del saggio dal titolo Progetto
per una psicologia scientifica,
del 1895, si ha l'accentuarsi dell'indipendenza dei suoi studi con la
pubblicazione dell'Interpretazione
dei sogni, del
1899, la Psicologia
della vita quotidiana,
del 1901, i Tre
saggi sulla teoria sessuale,
del 1905, Totem e
tabù, del 1912
– 1913, Al di
là del principio del piacere,
del 1920, l'Inibizione,
sintomo e angoscia,
del 1926, la
Psicoanalisi delle masse e analisi dell'io
e il Disagio
della civiltà,
del 1927.
Muore
il 23 settembre del 1939, mentre lavorava alla terza parte del suo
Compendio
di psicoanalisi.
La
psicoanalisi ha come suo fondatore il dottor
Freud, e nacque con l'intento di curare quei disturbi psichici che
invano si era cercato
di curare partendo dal presupposto che derivassero
da lesioni organiche. Lo spunto occasionale gli venne offerto da
Josef Breuer, che nel 1880, mediante l'ipnosi,
era riuscito a curare una paziente gravata da disturbi funzionali
come la paralisi delle gambe. Mediante l'ipnosi Brauer
era riuscito a portare alla mente gli episodi che erano stati
all'origine di tali disturbi funzionali. Ben presto, però Freud
passò dall'ipnosi al metodo
delle associazioni libere,
ossia alla scoperta e alla ricostruzione dei processi patologici
mediante l'analisi delle libere associazioni di immagini presentate
dal paziente.
In tal modo la psicoanalisi si viene a configurare come una tecnica
complessiva e sistematica di interpretazione di contenuti inconsci le
cui manifestazioni si trovavano da un lato nei sogni, dall'altro in
tutte quelle forme abnormi come lapsus, dimenticanze, comportamento
ossessivi, fobie, ecc. Tutti questi fenomeni precedentemente venivano
considerati poco importanti e non costitutivi della psiche, e
venivano
classificati come semplici affievolimenti del controllo della
coscienza e a distrazioni. Per Freud, invece, proprio nei sogni e in
questi comportamenti abnormi, emergevano delle forze inconsce che, se
venivano represse o rimosse, portavano l'individuo alla genesi di
tutta una serie di patologie, che altrimenti rimanevano inspiegabili.
Si aprì la strada ad un nuovo campo di indagine che prende il nome
di Psicologia del
profondo,
il cui presupposto basilare era la teorizzazione dell'esistenza di
una vita psichica a cui non era possibile accedere direttamente, e le
cui manifestazioni erano il frutto di una rimozione di istinti e di
pulsioni che rendeva difficilmente decifrabile quelle forme. Tra gli
elementi più rilevanti della psicoanalisi freudiana si ha
l'interesse e l'importanza data alla fase iniziale
della formazione della psiche umana e l'attribuzione all'infanzia di
una forma di sessualità. Forma di sessualità che ancora non è
riferita all'apparato genitale e alla riproduzione. In seguito, però,
con l'avvento della pubertà, si ha, nella vita psichica sessuale, il
primato dell'apparato della zona genitale rispetto alle altre zone
erogene. Tale cambio di primato non deve, comunque,
fare sottovalutare la fondamentale importanza dell'evoluzione
sessuale nell'infante,
perché
essa è alla base della genesi e della presenza di deformazioni e
perversioni nella vita psichica dell'adulto, nella scelta
dell'oggetto a cui rivolgere l'attività sessuale e nel modo in cui
appagarla.
L'impulso
sessuale viene spiegato con il concetto di libido,
ossia la manifestazione dinamica della pulsione sessuale. Essa
trova due tipi diversi di investimento:
- può assumere come oggetto la propria persona (narcisismo);
- può assumere come oggetto un qualcosa di esterno (libido oggettuale).
Tra
queste due forme di libido si instaurano delicati equilibri.
La
vita psichica, afferma Freud, si articola in tre momenti:
- inconscio, ossia ciò che è separato dalla coscienza e non vi sbocca direttamente;
- preconscio, ossia ciò che è accessibile alla coscienza, come i ricordi;
- il conscio, ossia la zona che è accessibile alla coscienza.
Ora,
mentre il preconscio, seppur con le dovute resistenze, è facilmente
accessibile alla mente; l'inconscio compie delle vere e proprie
resistenze alla riemersione di episodi passati, e per fare ciò
diviene necessario l'analisi. I contenuti dell'inconscio
rimangono, pertanto, se non opportunamente
psicoanalizzati, rimossi, e,
conseguentemente, inaccessibili al preconscio e al conscio, che non
possono in alcun modo accedervi direttamente, perché si ha una forte
censura tra inconscio – preconscio e conscio. La rimozione di un
ricordo o di un episodio di vita passata è una forma di difesa della
vita psichica, che cerca di soddisfare una pulsione che provoca
piacere, in luogo di altre pulsioni che provocano dolore.
Queste
argomentazioni vengono affermate in maniera completa nell'ultima
opera di Freud, il Compendio
di psicoanalisi.
In questo saggio la vita psichica è definita come un apparato
articolato in tre momenti:
- il primo è costituito dall'Es: “suo contenuto è tutto quanto è ereditato, acquisito con la nascita, fissato costituzionalmente, prima di tutto quindi gli istinti derivanti dall'organizzazione del corpo, i quali trovano qui una prima espressione psichica a noi sconosciuta”.
- Il secondo è costituito dall'io: questo è una parte dell'Es che, sotto l'influenza del mondo esterno reale che lo circonda, riceve gli stimoli e sviluppa le necessarie strutture per difendersi da esse. L'io, pertanto, domina i movimenti volontari e si occupa della propria autoaffermazione, la quale si realizza nella lotta contro l'Es per conquistargli il dominio degli istinti e per regolarne la soddisfazione. Il soddisfacimento o meno di una pulsione provoca nell'io piacere o dispiacere. È logico che l'Io cerca di conseguire il primo e di evitare il secondo.
- Il terzo è costituito dal Super – io: esso ha formazione nel periodo in cui l'individuo vive in dipendenza dei genitori. Il Super – io si contrappone all'Io. Nel Super – io non vengono a interagire solo l'educazione dei genitori, ma anche tutti quanti quegli educatori con cui il fanciullo ha a che fare.
Per
Freud “l'Es e
il Super – io, nonostante la loro fondamentale differenza,
concordano nel fatto che rappresentano gli influssi del passato, l'Es
l'influsso del passato avuto in eredità, il Super – io
sostanzialmente l'influsso del passato subito attraverso altre
persone, mentre l'Io è determinato principalemnte da esperienze
personali, dunque accidentali e attuali”.
Freud,
inoltre, applica la propria metodologia a tutta quanta l'intera vita
culturale e sociale. In maniera specifica interpreta i vari fenomeni
in base alla supposizione di due istinti fondamentali: quello
erotico,
volto alla ricerca del piacere, nel senso più ampio del termine,
costretto, però, ad imbattersi in tutta una serie di scontri e
resistenze con la realtà, e costretto, quindi, a soddisfarli in
maniera sublimata, ossia trasferendoli in obiettivi considerati
superiori dal punto di vista etico, come quando, per esempio, l'eros
si sublima in spirito di sacrificio, in entusiasmo religioso, in
produttività artistica, ecc; e quello chiamato Thanatos,
ossia rivolto alla distruzione e alla soppressione di ciò che è
vitale. In base a questi due istinti e al loro equilibrio si spiega
il disagio di una civiltà, ossia si spiega quella forma di
insoddisfazione della vita civile che si esprime nel volere ritornare
ad una vita semplice o allo stato di natura. Ad una vita, quindi, non
delimitata e dominata da tutte quelle regole e proibizioni imposte
dalla civiltà, per riuscire a garantire la sopravvivenza di certi
ordinamenti sociali. Freud spiega l'arte come una forma di
appagamento mediante la raffigurazione. Ciò significa che l'attività
fantastica nasce da un'occasione attuale che risale però ad una
esperienza del passato, che, rimasta un desiderio inappagato, viene
ora appagato mediante la raffigurazione di esso. Ora, mentre il
sognatore, in genere, si vergogna dei propri sogni tanto da
nascondere le proprie fantasie, il poeta, invece, li rappresenta con
un tecnica ed uno stile che non solo supera la nostra ripugnanza, ma
addirittura provoca piacere in noi. Il poeta, quindi, addolcisce la
propria fantasticheria egoistica e provoca in noi il premio
di allettamento
o piacere
preliminare.
Quest'ultimo caratterizza qualsiasi tipo di piacere estetico,
liberando le tensioni della nostra psiche.
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