sabato 4 agosto 2012

Il nuovo volto della filosofia contemporanea.


La filosofia del novecento entra irrimediabilmente in crisi. Si giunge addirittura a mettere in crisi il suo vero fondamento, ossia l'intendimento della filosofia come ricerca del sapere; di tutto quanto il sapere nelle sue innumerevoli sfaccettature. Giunge a termine l'accezione della filosofia come sistema e viene del tutto spazzata via la metafisica. La filosofia del novecento utilizza le proprie energie e i propri ingegni per confutarsi in maniera così radicale da perdere lo statuto di ricerca della verità mediante argomentazioni razionali. Ciò ha fatto sì che essa venisse considerata come una sorta di genere letterario. Con l'entrata in crisi della filosofia si è avuta anche la ripresa di pensatori antichi, quali Tommaso, la scolastica e Kant.
I mutamenti in campo speculativo sono stati così radicali da avere messo in discussione anche la logica, una branca fondamentale della filosofia, che per secoli era stata considerata il criterio di giudizio di ogni forma di sapere. La crisi della logica porta alla crisi della filosofia come sapere necessario. Un punto questo che era stato a fondamento di tutto il pensiero occidentale del passato. La logica acquisisce valore soltanto come calcolo. A tal proposito basta pensare a Liebniz.
È, però, con George Boole che si ha la formulazione di tipo algebrico delle relazioni logiche.
George Boole (1815 – 1864), matematico e logico inglese, fu autore dell'Analisi matematica della logica. Indagini sulle leggi del pensiero su cui sono fondate le teorie matematiche della logica e della probabilità. In questo testo Boole, dando una formulazione di tipo algebrico delle relazioni matematiche, apre la strada, non solo a legami sempre più stretti tra matematica e filosofia, ma anche ad una serie di critiche e polemiche verso ogni tipo di linguaggio filosofico che non rispondesse a tali criteri rigoristici di questa nuova logica.
Importanti sono la fondazione di tutta una serie di logiche che rompono con quella tradizionale. Ne è un esempio la logica a tre valori, che oltre alle proposizioni vere e false ne ammette un terzo tipo: le proposizioni che partono da fenomeni che non hanno cause necessarie, anche se possono dare a loro volta inizio ad una successione di cause necessarie (per esempio un'azione libera). Questa nuova forma di logica rompe il concetto di scienza come necessità, e porta al concetto di possibilità oggettiva. La logica a tre valori ha come massimo esponente il filosofo e logico polacco Jan Lukasieewicz (1878 – 1956), autore del saggio La sillogistica di Aristotele dal punto di vista della moderna logica formale, del 1951.
In campo matematico si ha l'analisi del concetto di infinito e la scoperta delle geometrie non-euclidee. Queste innovazioni, oltre a mettere in crisi il concetto di contraddittorietà, abbattono la credenza di potere fondare un sapere su principi a priori universali come quelli di spazio e tempo. Ciò aprì la strada a costruzioni geometriche diverse e al concetto di convenzionalismo. Anche nel campo della fisica si hanno delle notevoli innovazioni che portano alla crisi del metodo induttivo e all'adozione di quello di probabilità, ossia all'uso di metodi statistici e probabilistici.
Anche la psicologia vive forti innovazioni epistemologiche. Già nell'ottocento la psicologia viene messa su un piano decisamente sperimentale, che portò ad una serie di articolazioni interne. Si ha la nascita della psicologia empirica, che studia i fatti della coscienza; la nascita della psicologia biologica, che studia le attività mentali come sforzo di adattamento all'ambiente. La psicologia biologica si è a sua volta articolata in psicologia rispondente alla tendenza funzionale, secondo cui lo sviluppo mentale risponde all'istanza di rispondere ad esigenze di funzionalità per la propria utilità; e in psicologia tendente alla risposta automatica, secondo cui la mente risponde agli stimoli dell'ambiente tramite riflessi condizionati. Importanti sono anche gli sviluppi della psicologia della forma. Essa polemizza contro le concezioni semplicistiche della vita psichica affermanti che la mente opera soltanto delle associazioni di elementi tra loro separati. La psicologia della forma, invece, afferma che un oggetto percettivo, per esempio una melodia , non è il risultato degli elementi che la compongono ( i suoni ), ma una struttura unitaria, una forma su cui si regola la percezione. Notevole il contributo della psicoanalisi che porta al concetto di smascheramento della coscienza, e dalla cui terapia nasce una nuova concezione dell'io che si esplica come smascheramento di ciò che sta in profondità (inconscio) per rimandarlo alla superficie (conscio).
Nel novecento si affermano la sociologia e l'antropologia, intese come studio sociale e culturale. A tal riguardo fondamentale è l'opera di Emile Durkheim (1858 – 1917), autore del saggio La divisione del lavoro sociale, le regole del metodo sociologico e le forme elementari della religiosità, e del saggio Sociologia e filosofia.
Durkheim afferma che il fatto sociale deve essere studiato per quello che è, ossia come un fatto specifico. La società infatti è qualcosa di profondamente diverso di un semplice aggregato di persone. Ciò perché la somma degli uomini è un qualcosa di diverso rispetto a quello che è un singolo uomo. A chiarimento di ciò basta fare l'empio con le cellule. La singola cellula, infatti, è un qualcosa di profondamente diverso dalla loro somma, che da come risultato un organismo, per esempio l'uomo. Tale concezione è alla base dello strutturalismo. La religione, invece, non nasce dalla semplice superstizione o ignoranza, bensì dalla metaforizzazione dell'uomo nell'insieme della società. L'evoluzionismo spiegava l'evoluzione come un processo che porta dal più semplice al maggiormente complesso, ovvero al razionale. Tale concezione partiva dal presupposto che ogni società si sviluppa in maniera del tutto autonoma. La similitudine delle varie culture ha portato però alla teorizzazione della concezione diffusionistica, affermante che ogni società si sviluppa in contatto con le altre. 

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