Maurice
Blondel
(1861 – 1949), filosofo francese, autore del saggio L'azione.
Saggio di una critica della vita e di una scienza della pratica,
del 1893; Il pensiero,
del 1934; L'essere e gli esseri. Saggio
di un'ontologia concreta e integrale,
del 1935; La filosofia dello spirito
cristiano,
in due volumi, del 1944 – 1946.
Maurice
Blondel non si inserisce sicuramente nel filone del pragmatismo e
delle sue implicazioni logico – epistemologiche, ma, nonostante
ciò, ha dato un grosso contributo all'affermazione dell'unione e del
forte rapporto tra il pensiero e l'azione, indicando nell'azione il
principio di spiegazione autentica della vita dell'uomo.
L'affermazione
del ruolo preponderante dell'azione sul pensiero nasce da una voglia
di rinnovamento del pensiero filosofico che coincida con un
rinnovamento del cristianesimo e del cattolicesimo. Ciò viene
affermato da Blondel seguendo le linee della tradizione
spiritualistica che aveva avuto come personalità più emerite il
Pascal e il Maine de Biran.
Blondel
chiarisce l'origine religiosa del problema etico e del problema
metafisico. Entrambi i problemi, infatti, nascono dalla tensione che
c'è nella vita tra volontà
volente
e volontà
voluta,
ossia tra scopi e realizzazioni, tra intenzioni e fatti. Una tensione
che trova spiegazione solo se si ha come termine finale del volere
umano l'infinito, Dio. Il pensiero di Blondel, quindi, riconosce la
libertà dell'uomo, senza, però, cadere in un facile ottimismo e
giungendo al ritrovamento di contenuti specificatamente religiosi
percorrendo una strada diversa dalle metafisiche tradizionali. Il
contributo di Blondel è notevole perché sviluppa un indirizzo di
pensiero che cerca di conciliare la teologia e la religione con il
pensiero moderno.
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