Rudolf
Carnap (1891 – 1970), filosofo tedesco, professore a Vienna, fu
autore de La costruzione logica del mondo, del 1928; de La
sintassi logica del linguaggio, del 1934; de La fondazione
della logica e della matematica, del 1939; de I fondamenti
logici della probabilità, del 1950 e de I fondamenti
filosofici della fisica, del 1966.
L'opera
di Carnap intende risolvere la filosofia nella logica della scienza
e, in maniera più specifica, vuole dissolvere qualsiasi pretesa di
riportare la scienza e i suoi procedimenti a problematiche di tipo
metafisico. Queste argomentazioni vengono affrontate e chiarite nel
saggio Il superamento della metafisica, del 1932, mediante l'analisi
logica del linguaggio. In esso Carnap sostiene che vi sono
due specie di proposizioni dotate di senso:
- quelle proposizioni che sono sempre vere in virtù della sola forma. Tali proposizioni non asseriscono nulla intorno alla realtà, e si configurano essenzialmente come formule della logica e della matematica;
- quelle proposizioni empiriche che appartengono al campo delle scienze sperimentali e che sono riconducibili alle proposizioni che registrano i singoli fatti dell'esperienza (le cosiddette “proposizioni protocollari).
La
metafisica non vuole limitarsi ad enunciare né proposizioni
analitiche né proposizioni appartenenti alla scienza empirica. Per
tale motivo si trova costretta ad utilizzare parole prive di ogni
tipo di controllo. Parole che Carnap definisce “gusci vuoti”.
Ciò perché hanno perso il loro contenuto originario senza che sia
possibile darne uno nuovo. La metafisica, quindi, rimane un'attività
impossibile, le cui proposizioni sono prive di senso perché mirano
al raggiungimento di una impresa impossibile, ossia quella di
acquisire una conoscenza per principio inaccessibile alla scienza
sperimentale.
La
filosofia, pertanto, può continuare ad esistere solo come metodo di
analisi logica del linguaggio. Ciò che va al di là dell'analisi
logica è solo un modo errato di esprimere sentimenti. Le emozioni e
i moti dell'animo, infatti, hanno come corretta forma di espressione
l'arte, e soprattutto la musica, la quale è la forma di espressione
artistica più di ogni altra affrancata da ogni tipo di riferimento
oggettivo.
Per
tali motivi Carnap giudica i metafisici come “musicisti privi di
capacità musicali”.
Nell'opera
La costruzione logica del mondo, del 1928, Carnap afferma la
necessità di valorizzare in filosofia (al fine di darle lo statuto
di disciplina scientifica) i risultati della nuova logica, ossia di
quella logica nata in seno alla profonda crisi dei fondamenti della
matematica. Questo vuol dire impostare il problema della gnoseologia
come problema della progressiva riduzione di una conoscenza
all'altra. In altre termini, bisogna “costituire” dei
concetti derivandoli da pochi concetti fondamentali. Concetti che
bisogna collocare in un “albero genealogico”, dove ogni
concetto trova il suo posto determinato. Alla base della
“costituzione” si ha il presupposto (più tardi da Carnap
rifiutato) del “solipsismo metodologico”, ossia il fatto
che il controllo di un qualsiasi enunciato veniva ricondotto, in
ultima analisi, alla esperienza vissuta da ciascuno; sulla base della
quale soltanto è possibile comprendere quella altrui. In seguito
Carnap adotta il fisicalismo ed risolve il problema dell'analisi del
linguaggio con l'analisi delle sue strutture intersoggettive. Si
sviluppa in tal modo il programma di una “sintassi logica”
del linguaggio della scienza. Tale programma interessa totalmente la
filosofia, la quale deve stabilire le regole formali di un certo
linguaggio precisando le loro conseguenze circa la formazione e la
trasformazione delle proposizioni. Tutto questo lavoro deve
sottostare al quadro convenzionalistico rispondente al “ principio di tolleranza”, secondo cui il compito del logico non è quello
di porre divieti, bensì quello di stabilire delle convenzioni. In
altre parole, come afferma Carnap, “in logica non vi sono
morali”, ognuno è libero di costruire la propria logica,
purché sappia indicare in maniera chiara il proprio metodo e
suggerisca regole sintattiche, e non argomenti filosofici. Carnap
stesso, nell'opera Sintassi logica del linguaggio, costruisce
due tipi diversi di linguaggio.
Gli
ultimi lavori di Carnap indagano sempre il problema del metodo,
focalizzando l'attenzione su quello induttivo in logica e sul diverso
significato del concetto di probabilità, a seconda che sia fondato
matematicamente in modo statitistico o induttivamente in base a
ipotesi fondate su elementi probatori.
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