La
scoperta delle geometrie non – euclidee, la teoria della
relatività, il pragmatismo, il convenzionalismo, il contingentismo,
l'intuizionismo, hanno comportato notevoli critiche al positivismo,
che, seppur non hanno smontato in toto il movimento, ne hanno fatto
modificare molte delle sue istanze. Nonostante ciò, il positivismo
si presenta nuovamente, anche se in forma nuova e mutata,
conservando, però, il suo presupposto di base, ossia la necessità
di adeguare la filosofia alla scienza, con la conseguente critica e
polemica verso la metafisica. Il neopositivismo riprende alcuni
motivi dell'empiriocriticismo (in special modo di Mach) come
quelli del rifiuto di qualsiasi forma di metafisica e di apriori.
Motivi che vengono riletti alla luce dell'opera di Frege, Russel e
Wittgenstein. Ciò al fine di costruire una scienza che tenesse
seriamente in considerazione la funzione della matematica e della
logica.
Questi
sono i motivi principali del neopositivismo, che, sviluppatosi tra la
prima e la seconda guerra mondiale, ha come suo nucleo principale un
gruppo di scienziati e di filosofi che si raccolsero nel Circolo
di Vienna e che iniziarono tutto un lavoro di ricerca basandosi
sulla fiducia nella capacità e funzione unificatrice del metodo
scientifico rispetto a tutte le branche del sapere fino ad allora
rimaste contrastanti ed isolate.
Questo
lavoro comune confluì in una rivista chiamata “Conoscenza”
e si interruppe nel 1938, quando l'Austria venne annessa alla
Germania e gli addetti ai lavori del Circolo furono costretti ad
emigrare negli USA.
Il
Circolo di Vienna, quindi, si spostò in un terreno fertile.
Ed infatti, gli Stati Uniti d'America erano un paese giovane che
aveva avuto un enorme sviluppo scientifico e tecnologico.
Conseguentemente era ben disposto ad accogliere le istanze
logicistiche e scientificizzanti del neopositivismo, anche perché,
in quel periodo, aveva avuto larga diffusione il pragmatismo. Lo
stesso J. Dewey e C. Morris collaborarono
all'Enciclopedia internazionale della scienza unificata,
promossa da Neurath.
Otto
Neurath (1882 – 1945), filosofo austriaco, dottore in
sociologia, fu autore di Fondamenti di scienza sociale, del
1944; di Fisicalismo, del 1931; de La sociologia nel
fisicalismo, del 1931; delle Proposizioni protocollari,
del 1932; del Fisicalismo radicale del “mondo reale”; del
1934 e di Sociologia empirica, del 1931. Inoltre, fu il
maggiore organizzatore della già citata Enciclopedia
internazionale della scienza unificata.
La
dottrina principale dei neopositivisti si sintetizza
nell'affermazione che il pensiero filosofico si è perduto per secoli
in una serie di problemi metafisici senza senso. Problemi metafisici
che altro non erano che il frutto di atteggiamenti sentimentali ed
emotivi.
Ad
una concorde polemica verso la metafisica, però, non corrisponde
l'elaborazione di un solo metodo di verifica e di controllo della
scienza sperimentale. Su questo argomento si svilupparono una serie
di complessi dibattiti. In essi si inserisce Neurath, sostenitore di
una posizione detta “fisicalista”.
Secondo
Neurath noi siamo un po' come i marinai che devono riparare la
propria nave in mare aperto senza poterla smontare all'interno di un
bacino per ricostruirla con materiali migliori. Ciò significa che
non possiamo formulare “proposizioni protocollari” pure,
che possano essere adottate come base definitiva della scienza
sperimentale.
Diversamente,
dobbiamo operare nel linguaggio e con il linguaggio per stabilire
delle connessioni sempre più coerenti tra le diverse proposizioni.
Queste connessioni devono essere effettuate secondo criteri mutuati
dal linguaggio della fisica. Da ciò deriva il nome di fisicalismo
data alla posizione di Neurath.
Ed
infatti, non esiste alcuna proposizione del linguaggio quotidiano che
non può essere tradotta nel linguaggio della fisica. Ed è proprio
questa la funzione della scienza, ossia quella di trasformare gli
enunciati della vita quotidiana in un linguaggio
fisicalistico. Ciò può raggiungersi eliminando da esso non solo
i residui metafisici, ma, anche, tutte le componenti
prefisicalistiche. In tal modo si avranno espressioni che vanno
confrontate solo con altre espressioni, e non con esperienze o con il
mondo o con qualsiasi altra cosa di tal genere. Ed infatti, il
confronto con l'esperienza verrebbe effettuato secondo schemi
risultanti dai residui di dualismi metafisici privi di senso. In tal
modo non si avrà più un linguaggio privato soggettivo o
proposizioni originarie inverificabili. Si avrà, invece, come dice
Neurath nell'Enciclopedia internazionale della scienza unificata,
una scienza unificata con un linguaggio unificato aperto a
correzioni, rettifiche e integrazioni.
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