martedì 29 maggio 2012

Severino Boezio


Severino Boezio nasce a Roma nel 480 circa, muore nei pressi di Pavia. In tale periodo si avvia un innesto tra la cultura barbarica e la tradizione romana. In ciò Boezio ebbe un ruolo di primaria importanza, in quanto fu consigliere di Teodorico. Il contrasto tra Boezio e l’imperatore bizantino comportò l’arresto del filosofo, il quale in carcere scrisse il De consolatione philosophiae. Mori giustiziato nel 524 d.C. Boezio, quasi sentendosi alla fine di un’epoca storica, si impegnò nella traduzione e rielaborazione di grandi opere dell’antichità e della tradizione greca. Grande importanza ricopre il suo De consolatione, testo classico per tutto il medioevo, ove si esorta ad una filosofia che culmini nella contemplazione di Dio. Fondamentale è anche la dottrina cosmologica boeziana, ove si opera una distinzione tra eternità ( praesentarius status) e il tempo. L’eternità viene definita come l’esistenza in un atto solo, come simultaneo e pieno possedimento di uno stato interminabile. Il tempo viene definito come un perpetuo passaggio da uno stato all’altro, un continuo divenire, un perenne mutare. Dio-unità si contrappone al creato-molteplicità. “Ogni esistente [però] partecipa dell’Essere per esistere”.

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