giovedì 31 maggio 2012

Filosofia della natura


Molto complesso è lo sviluppo del sapere filosofico – scientifico del rinascimento. In tale epoca l'aristotelismo ha trovato notevole diffusione, e la concezione fisica ad essa connessa è accettata come vera. Al contempo, però, il platonismo prende sempre più campo, e si innesta con tutta una serie di concezioni vitazionalistiche, ilozoistiche e stoiche.
Il platonismo offre la visione di un mondo retto da forze spirituali che si attraggono e si respingono (antipatie e simpatie). Forze governate da un’anima del mondo, che le riunisce e le omogeneizza. Fortemente connesso al platonismo è il pitagorismo, con tutta la sua visione numerico – matematica. Ciò ebbe la conseguenza di utilizzare la matematica come strumento per capire e descrivere la natura. In questa visione magico – misterica della fisica, emblematica è la figura del mago, il quale conoscendo le forze che sottostanno al tutto, riesce a governarle e a dispiegarle a favore dell’uomo. Il tutto si ricollegava all’antica sapienza per cui “il sapiente dominerà le stelle”. Ma proprio questo sapere non solo contemplativo porterà a interrogarsi sulla natura con il risultato di una germinazione delle prime scienze quali l’alchimia.
Paracelso (1493 – 1541) fu filosofo e medico svizzero, le sue teorie appaiono legate alla cultura neoplatonica ed ermetica. Centrale nei suoi scritti è la polemica contro la medicina ortodossa, di derivazione aristotelico – galenica, a cui viene contrapposto un sapere medico, spiegato nel Paragrano, fondato su quattro pilastri: filosofia, astronomia, alchimia e la personale virtù del medico. Per Paracelso il mondo della natura si divide in due regioni: quella degli elementi della terra e dell’acqua, zona inferiore; e, quella degli elementi dell’aria e del fuoco, zona superiore. Queste due sfere sono intimamente connesse tra loro in quanto sottostanno alle stesse entità celesti, le quali si rispecchiano in entrambe le zone. Grande rilievo ha nella sua medicina la concezione dell’uomo come microcosmo, ovvero come specchio del tutto che è in lui (cosa che lo porta a considerare le stelle e gli astri come un grande libro su cui, con una giusta lettura, tutto si trova scritto), ciò porta alla teoria che le malattie si curano con quelle sostanze che gli corrispondono analogicamente, secondo anche la concezione del simile che cura il simile. Paracelso è noto per avere applicato alcuni principi dell’alchimia alla medicina, ed esattamente per la preparazione di farmaci. L’alchimia, terzo pilastro della medicina, viene ora utilizzata non per la ricerca produttiva di metalli preziosi, ma per liberare dalle scorie materiali i principi attivi, in modo tale da restituirli a quella purezza necessaria nella costituzione di farmaci, infatti le sostanza depurate sono un tutt’uno con gli astri a cui l’uomo è sottoposto e simpateticamente vincolato. Inoltre per Parcelso tutti gli elementi sono composti di zolfo, sale e mercurio. Elementi che si ritrovano anche nel corpo umano. Questi elementi sono retti da una forza cosmica detta anima del mondo, ma nell’uomo esistono anche altre forze come l’archeus (principio che costituisce le parti di un organismo), lo spirito vitae (che equilibra le forze interne), e la mumia (che ripara i guasti dell’organismo). Filosofia, astronomia, alchimia sono i tre pilastri teorici della medicina, mentre la personale virtù del medico è il quarto pilastro. Quest’ultimo si riferisce alla conscienziosità del medico, e cioè alla serietà del suo apprendistato, alla capacità di sapersi aprire a conoscenze nuove e alla visione del lavoro di medico come una missione, al di là del guadagno. Altro elemento di rilievo in Paracelso è l’importanza dell’esperienza, infatti per lui il sapere medico non è in sé completo ma ha bisogno di nuovi apporti, in modo tale da accumulare a poco a poco nuove conoscenze. Importante è la lettura dei segni, la cosiddetta segnatura, che riesce a leggere le destinazioni terapeutiche di una sostanza. A tal fine si muovono tutta una serie di discipline che hanno come fine l’interpretazione delle segnature come la fisionomica, la geomanzia e la chiromanzia.

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