martedì 29 maggio 2012

Aurelio Cassiodoro


Aurelio Cassiodoro (495-580) rivestì le più alte cariche sotto il regno di Re Teodorico. Scrisse le Istitutiones come guida allo studio della Bibbia e delle arti liberali. Cassiodoro insiste sulla necessità di una sommaria conoscenza delle arti per intendere il senso della Scrittura e trasmette il programma, già tracciato da Agostino, al medioevo. Delle arti liberali Cassiodoro dà questa classificazione: grammatica, retorica, dialettica, aritmetica, musica, geometria, astronomia. Distingue a sua volta le arti in trivio e quadrivio. Le prime sono grammatica, dialettica e retorica ( le quali restano sul piano dell’opinione); le seconde sono le cosiddette discipline e rimangono sul piano del certo (aritmetica, geometria, musica, astronomia). La dialettica è, però, arte quando parla del probabile e verosimile, ma diviene disciplina (ovvero filosofia) quando procede da ragionamenti apodittici e dimostrativi. Cassiodoro dà delle definizioni di filosofia che rimarranno celebri in tutto il medioevo e che fanno coincidere la filosofia con il cristianesimo, portando alla conseguenza che solo i cristiani sono i veri filosofi. Della Filosofia Cassiodoro offre molte definizioni: scienza probabile delle cose umane e deivine; arte delle arti; disciplina delle discipline; meditazione della morte, soprattutto per i cristiani; congiunzione con Dio per quanto è possibile agli uomini.

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