giovedì 31 maggio 2012

Francesco Bacone


Francesco Bacone, figlio del Lord Bacone, nasce nella città di Londra nel 1561. Diviene consigliere del re Giacomo I nel 1603. La sua fortuna termina nel 1621, quando, accusato di peculato, viene regolarmente processato e condannato. Viene scagionato e rilasciato nel 1624, ma, ormai stanco e deluso, si ritira in vita privata fino alla morte nel 1626.
Importanti nella sua produzione furono gli interessi umanistici e giuridici, che lo portarono alla stesura della sua prima opera importante, ovvero i Saggi, pubblicati insieme alle Massime Giuridiche e le Meditazioni Sacre.
La sua produzione più significativa si ha durante il regno di Giacomo I. Di questo periodo sono il Temporis partus masculus, Sul progresso del sapere umano e divino, Cogitata et visa, la Redarguito philosophiarum e il De sapientia veterum. Nel 1620 pubblica quella che doveva essere la sua opera più importante, l’Instauratio magna. Di essa, però, Bacone finisce solo la prefazione, il piano dell'opera e la seconda parte: il Novum Organum. Approfondisce ulteriormente l'opera dal titolo Sul progresso e finisce la stesura del De digitate et augumentis scientiarum. Postuma è la Nuova Atlantide.
La speculazione di Bacone parte dalla precisa consapevolezza di vivere in un periodo storico particolarissimo, pieno di cambiamenti epocali che hanno portato alla crisi della cultura tradizionale, al sorgere di nuove concezioni politiche in Europa, alla nascita della stampa e della bussola, all'allargarsi dell'orizzonte geografico con la scoperta del Nuovo Mondo. Un'epoca rivoluzionaria, quindi, che per Bacone poteva eguagliare in grandezza a quella dell'antica Grecia e a quella dell'impero romano.
Un'epoca nuova che bisognava di un sapere del tutto riformato, idoneo al nuovo tempo. E alla fondazione di un nuovo sapere si impegna costantemente e incessantemente. Da questo intento nasce la Instauratio Magna, conseguente alla fondazione di una nuova logica.
Serrata è la critica verso la cultura tradizionale, che si esplica in Temporis masculus, Cogita et visa e Novum Organum.
Bacone accusa la filosofia tradizionale di avere sostituito alle cose le parole, e mediante esse di avere costruito un sapere astratto e sterile, incapace di generare una vera conoscenza, perché incapace di conoscere la natura.
Il procedimento sillogistico – deduttivo aristotelico è applicabile solamente a certe discipline, quali la morale e la politica.
Non riesce, però, a scendere nella profondità delle cose della natura. Ciò perché il sillogismo aristotelico, utilizzando termini vaghi ed approssimativi, giunge a conclusioni inutili e sterili.
Inconcludente è anche il metodo induttivo di Aristotele, che ritiene di poter giungere ad assiomi generali, basandosi sulle semplici enumerazioni. Ed infatti, non basta la semplice enumerazione dei casi particolari per poter giungere a leggi generali. Bisogna, quindi, creare un nuovo metodo che permetta di conoscere la realtà nelle sue strutture. Diviene a tal fine indispensabile l'elaborazione di una nuova logica, il cui intento non sia più la chiarificazione di concetti concetti, bensì l'interpretazione della natura.
Per elaborare una siffatta logica bisogna abbandonare il metodo sillogistico – deduttivo ed adottare un più produttivo metodo induttivo, il solo che possa riuscire a trarre degli assiomi dalle esperienze. L'induzione, infatti, si muove dall'esperienza, e, mediante essa, procede per generalizzazioni, senza, però, pretendere di giungere ai principi più generali. Non prima, almeno, di aver trovato gli assiomi medi. Questi permettono di classificare i fenomeni in strutture e leggi, i quali costituiscono gli elementi più utili della conoscenza della natura.
Bacone accenna ad un ulteriore metodo, consistente nella deduzione di nuovi esperimenti dagli assiomi.
La trattazione di quest'altro metodo è spiegata nel Novum Organum, che costituisce la seconda parte dell’Instauratio magna. Esso si divide in due parti: una destruens e una costruens.
Nella parte destruens Bacone, oltre a polemizzare contro tutte quelle speculazioni antiche e moderne incapaci di produrre conoscenza, individua i quattro errori fondamentali che ostacolano l'instaurazione di un nuovo sapere.
Errori che Bacone chiama idoli o fantasmi, ovvero complessi di dottrine errate e di superstizioni, che di fatto impediscono una nuova e proficua ricerca del vero. Essi sono:
  1. gli idoli della tribù;
  2. gli idoli della spelonca ;
  3. gli idoli del mercato o del foro ;
  4. gli idoli del teatro .
La parte costruens propone come metodo inventivo l’induzione, il solo capace di penetrare e capire le strutture della natura. L’induzione vera non è però quella aristotelica, che da semplici enumerazioni arriva a principi generalissimi e astratti. Il nuovo metodo induttivo è un procedimento metodico e sistematico che richiede un attento esame dei singoli fenomeni e, procedendo per successive eliminazioni, permette di classificare i dati e di isolare gli elementi essenziali di ciascun fenomeno, così da conoscere bene le forme della natura.
Nella speculazione di Bacone rimane poco chiaro il termine forma, a cui vengono dati molteplici significati. In alcuni casi per forma si indica la natura naturante, in altri la fonte d’emanazione, ma anche differenza o peculiare verità, in altri ancora l'essenza delle nature semplici o anche legge secondo la quale i corpi operano.
Per la ricerca delle forme è necessaria una raccolta metodica dei dati, onde evitare che l’intelletto proceda senza aiuti. Per questa raccolta servono le tavole in cui gli esperimenti vengono sistematicamente ordinati. Nelle tavole della presenza si raccolgono tutti i dati ove è possibile verificare la presenza di una data forma ( per esempio il calore: si raccolgono i dati relativi ai raggi del sole, alle meteore infuocate, a ogni specie di fiamma); nelle tavole dell’assenza in prossimità sono raccolti i casi simili a quelli già raccolti nella tavola precedente, ma che non presentano la forma data (per esempio, ancora per il calore: i raggi lunari, i balenii che non producono calore), nelle tavole dei gradi si elencano i dati ove il calore si presenta in gradi maggiori o minori. Raccolti i dati relativi ad un fenomeno è possibile procedere alla scoperta della forma grazie ad una prima raccolta (vindemiatio). Si costruiscono quindi le prime ipotesi o interpretazioni del fenomeno. Interpretazione o ipotesi che deve essere sottoposta a controllo tramite l’esperimento cruciale, il quale permette di potere fare ulteriori generalizzazioni.
Nel De dignitate et augmentis scientiarum, si delinea il piano baconiano dell’enciclopedia del sapere. L’enciclopedia baconiana si organizza secondo le tre facoltà umane della memoria, cui corrisponde la storia; dell’immaginazione, cui corrisponde la poesia; della ragione, cui corrisponde la filosofia. Quest'ultima è divisa in teologia, scienza della natura e scienza dell’uomo. La scienza della natura, divisa in fisica e metafisica, comprende sia l'arte teorica che l'arte pratica. Quest'ultima si esplica nella magia e nella meccanica.
Nel De dignitate et augmentis scientiarum, Bacone sottolinea, anche, l'importanza dell'uomo nella modificazione della natura mediante le proprie invenzioni e i propri progressi scientifici. Il nostro filosofo, inoltre, prospetta un rinnovamento della cultura, a cui tutti gli uomini sono chiamati. Da tale rinnovamento nasce la sua idea di un’organizzazione delle ricerche in istituzioni scientifiche ove i dotti collaborano tra loro. Da tale idea si ha la stesura dello scritto utopico della Nuova Atlantide, luogo in cui si vive con l’etica della ricerca.

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