Iohn
Stuart Mill
nasce a Londra il 20 maggio del 1806. Muore ad Avignone l’8 maggio
del 1873. La sua opera più importante è Il
sistema
di logica deduttiva e induttiva
(1843). Del
1848 sono
I principi di economia politica
con
alcune applicazioni alla filosofia sociale.
Del
1854 è
il saggio Sulla
libertà, del
1861
sono
le
Considerazioni
sul governo rappresentativo
e del
1863 è
Sull’utilitarismo.
Nel 1865 pubblica l’Esame
critico della filosofia di Sir William Hamilton.
Nel 1867 pubblica la Soggezione
delle donne,
dove rivendica l’uguaglianza giuridica delle donne. Postumo si ha
la sua Autobiografia
e del 1874 Tre
saggi sulla religione.
La
sua filosofia è una grande ripresa della tradizione empiristica
inglese, ed, infatti,
egli critica ogni forma di sapere e di filosofia metafisica che
pretenda
di fondarsi su un
a
priori
o sulla
pretesa di una conoscenza intuitiva di una realtà assoluta, posta al
di là dell’esperienza e dell’osservazione.
Nel
Suo
sistema di logica induttiva e deduttiva,
dopo avere studiato il rapporto tra pensiero e linguaggio, come punto
di partenza di qualsiasi logica, Mill affronta il significato e
l’utilità del sillogismo. Da una parte egli, da buon empirista,
afferma che il sillogismo è la forma principale di ragionamento ma
nega che esso possa essere apportatore di nuove verità, ossia di
verità universali che non sarebbero già esse stesse il risultato
dell’esperienza. Per Mill l’aspetto positivo del sillogismo
consiste nel fatto che in quanto capace di generalizzare i casi
particolari, è uno strumento di grande utilità nella ricerca
scientifica. Sarebbe infatti infruttuoso per qualsiasi ricerca dovere
ogni volta ripercorrere tutti i casi particolari. La
premessa maggiore di un sillogismo è una proposizione generale nata
dalle particolari osservazioni, la conclusione è un’inferenza non
derivata dalla formula, ma secondo la formula. In cio consiste il
metodo induttivo.
Di grande rilievo è anche l’importanza della legge di causazione
universale,
anch’essa derivata dall’esperienza e consistente nell’ammettere
l’invariabilità di successione di certi fatti di natura.
Stabiliti
i punti fondamentali dell’induzione Mill propone l’adozione di
quattro metodi congiunti per stabilire le leggi invariabili:
- Metodo della concordanza: che consiste nel confrontare i diversi casi in cui si verifica un fenomeno. Se due o più casi del fenomeno hanno una circostanza in comune; tale circostanza è la causa o effetto del fenomeno dato;
- Metodo della differenza: due o più casi di un fenomeno hanno caratteristiche simili, ma si differenziano per una circostanza. Tale circostanza è l’effetto o la causa o una parte indispensabile della causa di un fenomeno;
- Metodo dei residui: consiste nel togliere da un fenomeno quella parte, che da dimostrazioni precedenti, si sa essere l’effetto di certe conseguenze già verificate. Ciò che ne rimane, il residuo, è l’effetto di altre cause che erano state precedentemente trascurate;
- Metodo della variazioni concomitanti: secondo cui ogni fenomeno che cambia in una qualche forma, ogni volta che varia in una qualche forma anche un altro fenomeno, ò è un effetto di quel fenomeno o vi è connesso ad esso per un qualche causazione.
Grazie
a tale studio Mill elabora una vera e propria logica
delle scienze morali,
che muove dal dilemma tra libertà e necessità. La sua posizione è
intermedia tra il rigido determinismo e il libero arbitrio. Ciò
significa che lui ammette che le azioni dipendono dalle condizioni
esterne e interne, ma tra queste condizioni c’è anche la
possibilità e il desiderio di volere modificare il proprio carattere
e quindi anche le proprie azioni. È pertanto lecito iniziare uno
studio scientifico della natura umana e della vita morale, che deve
prendere le mosse dalla psicologia,
la
quale deve individuare le leggi che regolano la mente, a cominciare
da quella che associa le impressioni e le idee.
Sulla base di queste leggi si può fondare una nuova scienza,
l’etologia
o scienza
del carattere.
L’etologia,
che corrisponde all’atto educativo in quanto comprende la
formazione sia del carattere nazionale o collettivo, sia di quello
individuale, enuncia delle leggi vere e proprie; e pertanto
l’etologia
diviene scienza
esatta della natura umana.
È da dire, però, che tali leggi, sebbene hanno carattere
scientifico, sono leggi soltanto ipotetiche e che affermano tendenze
e non fatti. In
altre parole, tali proposizioni asseriscono solo tendenze e non
garantiscono il fatto che siano universalmente valide, sono degli
axiomata
media
come diceva Bacone. Un esempio può essere dato dal fatto che mentre
la proposizione: La
forza fisica tende a fare divenire gli uomini più coraggiosi,
è una legge universale, la proposizione: La
forza fisica li rende sempre coraggiosi
non è una proposizione scientifica. Alla scienza dell’uomo in
quanto individuo segue la scienza dell’uomo in società, la
sociologia,
ovvero scienza
delle azioni delle masse e dei vari fenomeni che costituiscono la
vita associata.
Secondo Mill tutti i fenomeni della società sono fenomeni della
natura, e in quanto tali si possono individuarne le leggi, come
conseguenza delle leggi del pensiero, del sentire e dell’agire
umano. Nelle scienze sociali le cause sono però molte più
innumerevoli delle altre scienze, come l’astronomia, inoltre tale
leggi cambiano continuamente. Ciò non significa che la scienza
sociale è di scarsa utilità, perché è già molto importante data
una certa condizione sociale di un paese, capire quali siano state le
cause che hanno determinato il modo in cui la società si configura,
e poi si possono anche prevedere i prossimi effetti e capire quali di
questi siano inevitabili. Per la buona riuscita della ricerca però
bisogna evitare di utilizzare due metodi erronei. Essi sono:
- metodo chimico: tale metodo presuppone che quando gli uomini si uniscono tra di loro diventino un qualcosa di diverso dall’originario, così come idrogeno e ossigeno insieme danno vita ad una sostanza diversa che è l’acqua. È un metodo praticato soprattutto dai politici, i quali non si fanno guidare dalla scienza e vanno per analogie generiche, per cui, per esempio, si dice che la proibizione di importare merci dall’estero porti necessariamente il benessere nazionale perché durante tale proibizione l’Inghilterra godette di sviluppo economico.
- Metodo astratto o geometrico: praticato soprattutto dalle persone di mentalità scientifica, dimenticano che la scienza sociale differisce dalle altre per una maggiore complessità e quantità di cause.
A
questi due metodo Mill contrappone quello deduttivo
concreto
che assume come modello quello delle scienze fisiche più complesse
che ricercano più cause e li ricompongono tra esse.
Mill
inoltre venne influenzato dall’utilitarismo
di Bentham. Egli asseriva che l’uomo è sottoposto a due padroni
sovrani, il piacere
e il dolore
e quindi l’unico effettivo criterio di valutazione delle azioni
umane è il calcolo matematico della quantità di piacere e di dolori
conseguente a certe scelte e a certe azioni. Ciò non significa che
Mill sia per una sorta di egoismo o per un’etica edonistica, egli
infatti distingue i piaceri in base alla loro qualità, per cui dice
che è meglio essere un
uomo insoddisfatto,
piuttosto che un porco
soddisfatto.
Pertanto, la felicità individuale coincide con la felicità
collettiva. Compito dello stato è quindi quello di salvaguardare le
minoranze e di evitare le sopraffazioni reciproche, inoltre si ha
bisogno di un governo con un sistema elettorale proporzionale che
garantisca a tutti libera espressione. Inoltre l’individuo deve
essere salvaguardato anche dalla maggioranza, ovvero non deve avere
imposto costumi e idee, come spesso avviene.
Jeremy Bentham (1748-1832), filosofo inglese di orientamento illuministico ed empiristico, si occupò di problemi morali, politici e giuridici. Tra le sue opere principali abbiamo l'Introduzione ai principi della morale e della legislazione del 1789 e l’opera postuma Deontologia e scienza dell’umanità del 1834.
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