Friedrich
Schiller
(1759 – 1805) fu poeta, drammaturgo, storico e filosofo tedesco.
Ebbe una rilevante importanza nella nascita del romanticismo e
dell'idealismo tedesco, in special modo per la sua distinzione tra
poesia
ingenua
e poesia
sentimentale,
discussa nel 1796 in un saggio. Questa distinzione non acquisisce
importanza solo nell'estetica, ma anche per
offrire
una valutazione complessiva della storia. Ed infatti, alla poesia
ingenua appartiene
un uomo in armonia con il suo animo e con la natura; alla poesia
sentimentale appartiene un uomo lacerato nell'io e con la natura.
Questa lacerazione, però, verrà risanata e superata, ponendo
fine alla tensione tra reale ed ideale. Il concetto di educazione
estetica
viene ampiamente discusso nelle Lettere
sull'educazione del genere umano
(1795) e nel saggio
Dignità e la grazia
(1793). Schiller ritiene che l'anima bella sia quella in cui il
dovere e la sensibilità si accordano in maniera spontanea.
Quest'anima è superiore
a quella che per accordare la sensibilità alla legge morale è
costretta ad operare sforzi. Da ciò consegue che l'educazione deve
finalizzarsi
ad uno sviluppo armonioso tra la parte sensibile e quella razionale.
Nel fare ciò il sentimento del bello ha una funzione pedagogica e
morale fondamentale, perché
nasce dal libero accordo delle facoltà dell'animo.
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