La
dottrina dell’evoluzione di Darwin diviene in Spencer una teoria
generale della realtà, e viene applicata in tutti i campi: alla
natura inanimata e a quella vivente, alla vita psichica e a quella
sociale, politica e morale. Tutto ciò secondo una visione del Sapere
unitario, dove
solo la filosofia può superare le tradizionali diatribe tra scienza
e religione riguardo all’Assoluto. Anche Spencer era giunto alla
dottrina evoluzionistica, e Darwin lo afferma nel suo lavoro, ma egli
con tale teoria spiega l’intera realtà secondo una legge unitaria
che comporta il passaggio dall’omogeneo all’eterogeneo,
dall’indefinito al definito, dall’incoerente al coerente. Spencer
individua alcuni principi generali o principi primi o verità
primarie, che sono: l’indistruttibilità
della materia, la continuità del movimento, e
la persistenza della forza,
vale a dire che tutte le cose subiscono dei movimenti, e cioè che
nell’universo c’è una continua redistribuzione di materia e di
movimento. L’evoluzione ha un carattere ritmico, ossia procede
secondo un processo continuo di integrazione e disintegrazione. Tale
processo è meno visibile negli esseri inorganici dove tale processo
si esplica in irradiazione e assorbimento di calore; negli esseri
viventi si ha invece la lo sviluppo, la crescita o la morte a seconda
se prevale rispettivamente l’integrazione e la disintegrazione. La
vita dunque ha un carattere intrinsecamente ritmico ed è una
continua tensione a realizzare un equilibrio tra evoluzione e
dissoluzione, tra integrazione e disintegrazione. Detto in altre
parole, sul piano dell’organismo, la vita è una continua tendenza
ad adattare le relazioni interne dell’organismo a quelle esterne
dell’ambiente, in modo da salvaguardare l’equilibrio delle
relazioni interne stesse, la cui disintegrazione e scompaginamento è
appunto la morte. Anche la vita psichica si spiega come ricerca di
equilibrio tra le relazioni interne e le esterne, la differenza sta
nel fatto che sul piano dell’intelligenza le relazioni esterne a
cui quelle interne devono adattarsi sono sempre più complesse e
oscure e vengono formulate simbolicamente. La realtà per Spencer
rimane inconoscibile e la coscienza dell’uomo si spiega con
l’evoluzione e l’ereditarietà, ossia con l’accumulazione e la
trasmissione, attraverso la storia e l’educazione, di certe
relazioni tra concetti e simboli. Spencer da un lato afferma l’a
priori conoscitivo dei singoli uomini, e si immette all’interno di
un pensiero empiristico, ma sottolinea che tale a priori è valido
all’interno di un contesto storico che lo determina e lo
condiziona. È da dire che, però, per Spencer la conoscenza è
sempre una conoscenza che va per concetti, per simboli, e quindi
l’imitata alla conoscenza di manifestazioni, e mai dell’intrinseca
natura delle cose, pertanto non si può avere nemmeno un conflitto
tra scienza e religione, in quanto si ha la coscienza definita, che
consta di una logica che formula pensieri completi e completabili, e
una coscienza indefinita, che consta di pensieri non completabili, ma
non per questo meno reali. I conflitti sono nati perché non si sono
tenuti debitamente separati i due campi: la religione è coscienza
dell’incomprensibile, la scienza è invece coscienza dei nostri
limiti di fronte all’incomprensibile. La filosofia è invece una
conoscenza più alta in quanto unifica i vari saperi. Per quanto
riguarda la sociologia egli si avvale di un metodo comparativo,
applicato alla concezione evoluzionistica generale dello sviluppo
storico delle società e delle istituzioni politiche, dove
le istituzioni formano un grande organismo vivente che per mantenersi
in vita deve avere la funzionalità di ogni singola parte. La società
si evolve allo stesso modo degli esseri viventi, per cui si va da una
società più semplice ad una sempre più complessa, e in tale
contesto sopravvivono solo i più forti. La conoscenza e la morale
viene ereditata dagli uomini e per essi costituiscono dei principi a
priori, validi però solo all’interno di quella cultura e non
all’esterno di essa. Quindi è improponibile cercare di applicare
costituzioni a stati che non condividono i principi di quelle
costituzioni.
Il più grande blog italiano sulla cultura maya. La storia del pensiero occidentale spiegata in maniera semplice.
sabato 21 luglio 2012
Herbert Spencer
Herbert
Spencer nasce
a Derby il 26 Aprile del 1820 e muore l’8 Dicembre del 1908. Scrive
Statica
sociale
(1850), Principi
di psicologia
(1855) e nel 1860 il primo volume della sua grande opera sistematica
in 10 volumi: I
principi primi,
a cui seguono i Principi
della biologia,
i Principi
di Psicologia,
i Principi
di sociologia
e i Principi
della moralità.
Nel 1904, postuma, si ha la sua Autobiografia.
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