mercoledì 22 agosto 2012

Otto Neurath


La scoperta delle geometrie non – euclidee, la teoria della relatività, il pragmatismo, il convenzionalismo, il contingentismo, l'intuizionismo, hanno comportato notevoli critiche al positivismo, che, seppur non hanno smontato in toto il movimento, ne hanno fatto modificare molte delle sue istanze. Nonostante ciò, il positivismo si presenta nuovamente, anche se in forma nuova e mutata, conservando, però, il suo presupposto di base, ossia la necessità di adeguare la filosofia alla scienza, con la conseguente critica e polemica verso la metafisica. Il neopositivismo riprende alcuni motivi dell'empiriocriticismo (in special modo di Mach) come quelli del rifiuto di qualsiasi forma di metafisica e di apriori. Motivi che vengono riletti alla luce dell'opera di Frege, Russel e Wittgenstein. Ciò al fine di costruire una scienza che tenesse seriamente in considerazione la funzione della matematica e della logica.
Questi sono i motivi principali del neopositivismo, che, sviluppatosi tra la prima e la seconda guerra mondiale, ha come suo nucleo principale un gruppo di scienziati e di filosofi che si raccolsero nel Circolo di Vienna e che iniziarono tutto un lavoro di ricerca basandosi sulla fiducia nella capacità e funzione unificatrice del metodo scientifico rispetto a tutte le branche del sapere fino ad allora rimaste contrastanti ed isolate.
Questo lavoro comune confluì in una rivista chiamata “Conoscenza” e si interruppe nel 1938, quando l'Austria venne annessa alla Germania e gli addetti ai lavori del Circolo furono costretti ad emigrare negli USA.
Il Circolo di Vienna, quindi, si spostò in un terreno fertile. Ed infatti, gli Stati Uniti d'America erano un paese giovane che aveva avuto un enorme sviluppo scientifico e tecnologico. Conseguentemente era ben disposto ad accogliere le istanze logicistiche e scientificizzanti del neopositivismo, anche perché, in quel periodo, aveva avuto larga diffusione il pragmatismo. Lo stesso J. Dewey e C. Morris collaborarono all'Enciclopedia internazionale della scienza unificata, promossa da Neurath.
Otto Neurath (1882 – 1945), filosofo austriaco, dottore in sociologia, fu autore di Fondamenti di scienza sociale, del 1944; di Fisicalismo, del 1931; de La sociologia nel fisicalismo, del 1931; delle Proposizioni protocollari, del 1932; del Fisicalismo radicale del “mondo reale”; del 1934 e di Sociologia empirica, del 1931. Inoltre, fu il maggiore organizzatore della già citata Enciclopedia internazionale della scienza unificata.
La dottrina principale dei neopositivisti si sintetizza nell'affermazione che il pensiero filosofico si è perduto per secoli in una serie di problemi metafisici senza senso. Problemi metafisici che altro non erano che il frutto di atteggiamenti sentimentali ed emotivi.
Ad una concorde polemica verso la metafisica, però, non corrisponde l'elaborazione di un solo metodo di verifica e di controllo della scienza sperimentale. Su questo argomento si svilupparono una serie di complessi dibattiti. In essi si inserisce Neurath, sostenitore di una posizione detta “fisicalista”.
Secondo Neurath noi siamo un po' come i marinai che devono riparare la propria nave in mare aperto senza poterla smontare all'interno di un bacino per ricostruirla con materiali migliori. Ciò significa che non possiamo formulare “proposizioni protocollari” pure, che possano essere adottate come base definitiva della scienza sperimentale.
Diversamente, dobbiamo operare nel linguaggio e con il linguaggio per stabilire delle connessioni sempre più coerenti tra le diverse proposizioni. Queste connessioni devono essere effettuate secondo criteri mutuati dal linguaggio della fisica. Da ciò deriva il nome di fisicalismo data alla posizione di Neurath.
Ed infatti, non esiste alcuna proposizione del linguaggio quotidiano che non può essere tradotta nel linguaggio della fisica. Ed è proprio questa la funzione della scienza, ossia quella di trasformare gli enunciati della vita quotidiana in un linguaggio fisicalistico. Ciò può raggiungersi eliminando da esso non solo i residui metafisici, ma, anche, tutte le componenti prefisicalistiche. In tal modo si avranno espressioni che vanno confrontate solo con altre espressioni, e non con esperienze o con il mondo o con qualsiasi altra cosa di tal genere. Ed infatti, il confronto con l'esperienza verrebbe effettuato secondo schemi risultanti dai residui di dualismi metafisici privi di senso. In tal modo non si avrà più un linguaggio privato soggettivo o proposizioni originarie inverificabili. Si avrà, invece, come dice Neurath nell'Enciclopedia internazionale della scienza unificata, una scienza unificata con un linguaggio unificato aperto a correzioni, rettifiche e integrazioni. 

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