sabato 4 agosto 2012

Sigmund Freud


Nasce a Moravia, nel 1856. Nel 1887 – 1888, insieme al dottor Breur, inizia a studiare la possibilità di curare i fenomeni di isteria mediante l'ipnosi. A seguito di questi esperimenti nasce il saggio dal titolo Studi sull'isteria. Dopo la pubblicazione del saggio dal titolo Progetto per una psicologia scientifica, del 1895, si ha l'accentuarsi dell'indipendenza dei suoi studi con la pubblicazione dell'Interpretazione dei sogni, del 1899, la Psicologia della vita quotidiana, del 1901, i Tre saggi sulla teoria sessuale, del 1905, Totem e tabù, del 1912 – 1913, Al di là del principio del piacere, del 1920, l'Inibizione, sintomo e angoscia, del 1926, la Psicoanalisi delle masse e analisi dell'io e il Disagio della civiltà, del 1927.
Muore il 23 settembre del 1939, mentre lavorava alla terza parte del suo Compendio di psicoanalisi.
La psicoanalisi ha come suo fondatore il dottor Freud, e nacque con l'intento di curare quei disturbi psichici che invano si era cercato di curare partendo dal presupposto che derivassero da lesioni organiche. Lo spunto occasionale gli venne offerto da Josef Breuer, che nel 1880, mediante l'ipnosi, era riuscito a curare una paziente gravata da disturbi funzionali come la paralisi delle gambe. Mediante l'ipnosi Brauer era riuscito a portare alla mente gli episodi che erano stati all'origine di tali disturbi funzionali. Ben presto, però Freud passò dall'ipnosi al metodo delle associazioni libere, ossia alla scoperta e alla ricostruzione dei processi patologici mediante l'analisi delle libere associazioni di immagini presentate dal paziente. In tal modo la psicoanalisi si viene a configurare come una tecnica complessiva e sistematica di interpretazione di contenuti inconsci le cui manifestazioni si trovavano da un lato nei sogni, dall'altro in tutte quelle forme abnormi come lapsus, dimenticanze, comportamento ossessivi, fobie, ecc. Tutti questi fenomeni precedentemente venivano considerati poco importanti e non costitutivi della psiche, e venivano classificati come semplici affievolimenti del controllo della coscienza e a distrazioni. Per Freud, invece, proprio nei sogni e in questi comportamenti abnormi, emergevano delle forze inconsce che, se venivano represse o rimosse, portavano l'individuo alla genesi di tutta una serie di patologie, che altrimenti rimanevano inspiegabili. Si aprì la strada ad un nuovo campo di indagine che prende il nome di Psicologia del profondo, il cui presupposto basilare era la teorizzazione dell'esistenza di una vita psichica a cui non era possibile accedere direttamente, e le cui manifestazioni erano il frutto di una rimozione di istinti e di pulsioni che rendeva difficilmente decifrabile quelle forme. Tra gli elementi più rilevanti della psicoanalisi freudiana si ha l'interesse e l'importanza data alla fase iniziale della formazione della psiche umana e l'attribuzione all'infanzia di una forma di sessualità. Forma di sessualità che ancora non è riferita all'apparato genitale e alla riproduzione. In seguito, però, con l'avvento della pubertà, si ha, nella vita psichica sessuale, il primato dell'apparato della zona genitale rispetto alle altre zone erogene. Tale cambio di primato non deve, comunque, fare sottovalutare la fondamentale importanza dell'evoluzione sessuale nell'infante, perché essa è alla base della genesi e della presenza di deformazioni e perversioni nella vita psichica dell'adulto, nella scelta dell'oggetto a cui rivolgere l'attività sessuale e nel modo in cui appagarla.
L'impulso sessuale viene spiegato con il concetto di libido, ossia la manifestazione dinamica della pulsione sessuale. Essa trova due tipi diversi di investimento:
  1. può assumere come oggetto la propria persona (narcisismo);
  2. può assumere come oggetto un qualcosa di esterno (libido oggettuale).
Tra queste due forme di libido si instaurano delicati equilibri.
La vita psichica, afferma Freud, si articola in tre momenti:
  1. inconscio, ossia ciò che è separato dalla coscienza e non vi sbocca direttamente;
  2. preconscio, ossia ciò che è accessibile alla coscienza, come i ricordi;
  3. il conscio, ossia la zona che è accessibile alla coscienza.
Ora, mentre il preconscio, seppur con le dovute resistenze, è facilmente accessibile alla mente; l'inconscio compie delle vere e proprie resistenze alla riemersione di episodi passati, e per fare ciò diviene necessario l'analisi. I contenuti dell'inconscio rimangono, pertanto, se non opportunamente psicoanalizzati, rimossi, e, conseguentemente, inaccessibili al preconscio e al conscio, che non possono in alcun modo accedervi direttamente, perché si ha una forte censura tra inconscio – preconscio e conscio. La rimozione di un ricordo o di un episodio di vita passata è una forma di difesa della vita psichica, che cerca di soddisfare una pulsione che provoca piacere, in luogo di altre pulsioni che provocano dolore.
Queste argomentazioni vengono affermate in maniera completa nell'ultima opera di Freud, il Compendio di psicoanalisi. In questo saggio la vita psichica è definita come un apparato articolato in tre momenti:
  1. il primo è costituito dall'Es: “suo contenuto è tutto quanto è ereditato, acquisito con la nascita, fissato costituzionalmente, prima di tutto quindi gli istinti derivanti dall'organizzazione del corpo, i quali trovano qui una prima espressione psichica a noi sconosciuta”.
  2. Il secondo è costituito dall'io: questo è una parte dell'Es che, sotto l'influenza del mondo esterno reale che lo circonda, riceve gli stimoli e sviluppa le necessarie strutture per difendersi da esse. L'io, pertanto, domina i movimenti volontari e si occupa della propria autoaffermazione, la quale si realizza nella lotta contro l'Es per conquistargli il dominio degli istinti e per regolarne la soddisfazione. Il soddisfacimento o meno di una pulsione provoca nell'io piacere o dispiacere. È logico che l'Io cerca di conseguire il primo e di evitare il secondo.
  3. Il terzo è costituito dal Super – io: esso ha formazione nel periodo in cui l'individuo vive in dipendenza dei genitori. Il Super – io si contrappone all'Io. Nel Super – io non vengono a interagire solo l'educazione dei genitori, ma anche tutti quanti quegli educatori con cui il fanciullo ha a che fare.
Per Freud “l'Es e il Super – io, nonostante la loro fondamentale differenza, concordano nel fatto che rappresentano gli influssi del passato, l'Es l'influsso del passato avuto in eredità, il Super – io sostanzialmente l'influsso del passato subito attraverso altre persone, mentre l'Io è determinato principalemnte da esperienze personali, dunque accidentali e attuali”.
Freud, inoltre, applica la propria metodologia a tutta quanta l'intera vita culturale e sociale. In maniera specifica interpreta i vari fenomeni in base alla supposizione di due istinti fondamentali: quello erotico, volto alla ricerca del piacere, nel senso più ampio del termine, costretto, però, ad imbattersi in tutta una serie di scontri e resistenze con la realtà, e costretto, quindi, a soddisfarli in maniera sublimata, ossia trasferendoli in obiettivi considerati superiori dal punto di vista etico, come quando, per esempio, l'eros si sublima in spirito di sacrificio, in entusiasmo religioso, in produttività artistica, ecc; e quello chiamato Thanatos, ossia rivolto alla distruzione e alla soppressione di ciò che è vitale. In base a questi due istinti e al loro equilibrio si spiega il disagio di una civiltà, ossia si spiega quella forma di insoddisfazione della vita civile che si esprime nel volere ritornare ad una vita semplice o allo stato di natura. Ad una vita, quindi, non delimitata e dominata da tutte quelle regole e proibizioni imposte dalla civiltà, per riuscire a garantire la sopravvivenza di certi ordinamenti sociali. Freud spiega l'arte come una forma di appagamento mediante la raffigurazione. Ciò significa che l'attività fantastica nasce da un'occasione attuale che risale però ad una esperienza del passato, che, rimasta un desiderio inappagato, viene ora appagato mediante la raffigurazione di esso. Ora, mentre il sognatore, in genere, si vergogna dei propri sogni tanto da nascondere le proprie fantasie, il poeta, invece, li rappresenta con un tecnica ed uno stile che non solo supera la nostra ripugnanza, ma addirittura provoca piacere in noi. Il poeta, quindi, addolcisce la propria fantasticheria egoistica e provoca in noi il premio di allettamento o piacere preliminare. Quest'ultimo caratterizza qualsiasi tipo di piacere estetico, liberando le tensioni della nostra psiche.

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