venerdì 24 agosto 2012

John Langshaw Austin


John Langshaw Austin (1911 – 1960), filosofo inglese, fu autore dello scritto Come fare delle cose con le parole, del 1965; del saggio Sensa e sensibilia, del 1962 e degli Scritti filosofici, del 1961.
Austin matura una delle posizioni più originali all'interno della filosofia analitica. Ed infatti, egli sposta l'analisi del linguaggio dal piano, per così dire, terapeutico, ad una più sistematica analisi delle forme e delle implicazioni dell'atto linguistico.
Per Austin, il problema del linguaggio non è solo quello della verità o falsità delle proposizioni, ma anche quello del carattere performativo di esso, ossia il fatto che le preposizioni non sempre devono indicare una constatazione, ma anche un atto o l'anticipazione di un atto. Ciò avviene quando, ad esempio, dico “prometto che”. In tal caso non è importante l'enunciazione, quanto l'impegno che assumo in essa.
Pertanto, il compito essenziale dell'analisi del linguaggio è quello di studiare le diverse implicazioni o dimensioni dell'atto linguistico . Da tale punto di vista, a dire di Austin, si devono distinguere tre aspetti fondamentali nelle proposizioni: quello locutorio, per cui si enuncia qualcosa; quello illocutorio, per cui l'azione è intrinseca alla proposizione (ad esempio: “prometto”) e quello perlocutorio, ossia gli effetti che l'atto linguistico in quanto tale consegue. 

Nessun commento:

Posta un commento