Nonostante siano stati ritrovati fossili di uomini preistorici in Cina (uomo di Pechino) risalenti a circa 300.000 anni or sono, i dati storici di questa regione risalgono a solo 4000 anni fa.
Verso il 15.000 a.C. popolazioni nomade mongoloide con i capelli neri e lisci, testa tonda, naso piatto ed occhi obliqui si insediarono sulle montagne, nelle valli e nelle pianure della Cina. Essi si adattarono a climi diversissimi, che vanno dalle estati calde a rigidi inverni a nord della catena dei Tsinling, all'umidità del meridione subtropicale. Entro il 2000 a.C. gruppi di mongoli si erano stanziati nelle regioni più fertili e quelli del nord si dedicarono alla coltivazione del frumento e all'allevamento di pecore, bovini, maiali, cani e cavalli; quelli del sud, dal clima più umido, si dedicarono alla coltivazione del riso e all'allevamento di pollame e di bufali d'acqua.
Verso il 1500 a.C., nella valle del Fiume Giallo, un popolo di lingua cinese iniziò a dare vita ad una propria civiltà. Questa cultura, quasi certamente, apprese dalle antiche civiltà del Medio-Oriente (sorte millenni prima) l'uso del frumento, degli strumenti in bronzo e dei carri trainati dai cavalli.
Lo sviluppo agricolo rese possibile la nascita dei primi centri urbani, tra cui quello di Anyang (Honang), eretta verso il 1300 a.C. come capitale della dinastia Shang (1500-1050 circa). La dinastia Shang aveva conquistato le tribù delle valli del Fiume Giallo e aveva fondato un primo impero, grande quanto il Belgio circa, che sarebbe stato il primo nucleo del futuro Impero Cinese.
Gli scavi effettuati nell'antico centro di Anyang hanno rivelato alcune caratteristiche di questa civiltà.
Questo popolo cinese aveva una religione dotata i un apparato di sacerdoti scrivani; si compivano sacrifici umani e si adoravano una miriade di divinità. Dalle pitture simboliche sulle ossa si comprende che i Shang avevano organizzato il loro impero in feudi e che i nobili combattevano su carri trainati da due cavalli. I comuni soldati, invece, combattevano a piedi. Si utilizzavano nelle battaglie archi, frecce con punte di bronzo o argilla, lance di bronzo e scuri da battaglia.
La vita dei contadini era molto misera e relativamente primitiva. Essi continuavano ad utilizzare aratri dalla lama di pietra, perché quelli in bronzo erano quasi del tutto irreperibili e molto costosi. Al contrario, la vita dei regnanti Shang era molto lussuosa. Ai governanti Shang piacevano le belle sete, i vasi in bronzo, l'avorio ornamentale, il marmo scolpito e gli oggetti decorati con disegni geometrici stilizzati, che già 3300 anni or sono erano prettamente di fabbricazione cinese. La cultura cinese sopravvisse, mentre la dinastia dei Shang crollò nel 1050 sotto i feroci colpi inferti dagli attacchi dei Chou. Questi nomadi di razza mongolica marciarono sino alle rive del Fiume Giallo e combatterono su carri e si armarono di balestre, armi del tutto sconosciute in Cina.
Come i Shang, anche i Chou organizzarono lo stato in feudi, questi erano governati da “baroni” e “cavalieri” che riscuotevano le tasse, pagate in grano dai sudditi contadini. I re Chou governarono sino al 256 a.C. Il loro potere, però, fu poco più che nominale. I baroni, infatti, avevano allargato i propri feudi con guerre ed avevano fondato stati indipendenti all'interno dell'Impero, che comprendeva tutta la Cina settentrionale e parte di quella centrale. Nonostante le guerre civili e la divisione politica, sotto i Chou la Cina fece notevoli progressi economici. Verso il 500 a.C. nello stato di Chii gli imprenditori si arricchirono con lo sviluppo del ferro e già 1900 anni prima dell'Europa sapevano produrre la ghisa.
Inoltre l'uso delle scuri e degli aratri in ferro permise di dissodare il terreno e di aumentare la produzione agricola, con una maggiore ricchezza dei feudatari ed un aumento della popolazione. Nel frattempo, si ebbero notevoli progressi culturali. Ciononostante le continue guerre e le divisioni politiche. Nacque una classe di filosofi, i cui insegnamenti miravano ad assicurare pace e tranquillità. Confucio (551-479 a.C.) insegnò un sistema etico e il filosofo Mo-Tzu nel V secolo predicò l'amore universale come tipo di condotta politica ed individuale. Inoltre, i Taoisti (Tao=la via) considerarono l'uomo specchio dell'universo e, pertanto, affermavano che l'uomo doveva trovare nel suo microcosmo la guida etica. I legalisti predicarono un severo codice di leggi, che essi ritenevano l'unico capace di assicurare uno stabile stato centralizzato e che diverrà la base politica della successiva dinastia destinata a regnare sulla Cina; la dinastia Ch'in.
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