Il rinascimento fu un periodo di grandi scoperte, invogliate dalla necessità dei sovrani di trovare nuove vie commerciali con l'Oriente asiatico, dopo che questo era stato preso dai Mamelucchi in Egitto e dal 1450 dagli Ottomani.
A tal fine si ebbe un nuovo interesse per le scienze nautiche e cartografiche. Sino ad allora non era stata sviluppata alcuna tecnologia che potesse aiutare l'uomo ad orientarsi in alto mare, anche se ai tempi di Cristoforo Colombo erano conosciuti l'astrolabio e il quadrante. Questi strumenti permettevano di misurare l'altezza del Sole e delle stelle rispetto all'orizzonte; il che permetteva di conoscere la latitudine. Non si avevano invece strumenti che permettessero di conoscere la longitudine. Era conosciuta la bussola e si avevano delle carte geografiche del mondo allora conosciuto.
Nel 1560 Gerardo Mercatore inventò un metodo di proiezione che permetteva di seguire con facilità la rotta segnata dalla bussola e le navi vennero perfezionate per i lunghi tragitti. Quelli esistenti erano inadatte per le grandi traversate. Basta pensare alle galee a remi e ai vascelli con le vele quadre, che potevano navigare solo se il vento era favorevole. I Portoghesi copiarono le imbarcazione degli Arabi, che, dotate di tre vele triangolari, navigavano anche con il vento a prua. Gli Europei, allora, costruirono navi con vele quadre e con una triangolare sistemata a poppa.
I Portoghesi furono i veri pionieri nelle scoperte geografiche, e il loro primo successo fu il commercio di oro e di schiavi con l'Africa occidentale.
Già nel 1418 il principe Enrico il Navigatore inviò uomini alla ricerca di nuove vie commerciali in Africa. L'impresa ebbe successo ed invogliò a spingersi ancora più a sud: nel 1488 Bartolomeo Dias doppiò il Capo di Buona Speranza e 10 anni dopo Vasco da Gama raggiunse l'India.
Il Portogallo iniziò ad accumulare ricchezza con 'importazione di seta, spezie e merci asiatiche provenienti dalle coste indiane. Mentre i Portoghesi inviavano uomini in Oriente, la Spagna non stava di certo a guardare, e cercò nuove vie marittime inviando uomini a Occidente, alla ricerca di percorsi commerciali transatlantici verso la Cina e le Indie. Nel 1492 Colombo credette erroneamente che le Bahama fossero le isole a largo della costa atlantica. I navigatori che seguirono il genovese, come Amerigo Vespucci (1497) e Ferdinando Magellano (1519) provarono invece che tra l'Europa e l'Asia esisteva un altro continente. La Spagna invase tutto il territorio americano, dal quale ricavò una grande quantità di oro ed argento. Queste scoperte avevano arricchito il Portogallo e la Spagna. Il mediterraneo, invece, perdeva la propria posizione di centro di incontri commerciali e il monopolio veneziano sulle spezie crollò per la rivale nazione del Portogallo. Il mediterraneo, comunque, si arricchì, grazie anche ai nuovi prodotti (cacao, tabacco, tacchini, granoturco e patate) e alla grande quantità di metalli preziosi che confluivano dalle Americhe.
Portogallo e Spagna non riuscirono però a mantenere la propria supremazia commerciale e Cadice e Lisbona dovettero cedere il passo alle fiorenti città di Amsterdam, Anversa, Bristol e Londra.
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