Sino ad alcuni decenni or sono era opinione diffusa che in Africa non si fosse mai sviluppata una civiltà di un qualche reale interesse. Si riteneva che qui non fosse mai nata una reale forma di scrittura ed che non si fosse sviluppata alcuna forma di tecnologia, nemmeno l'invenzione della ruota e dell'arco. Si credeva che i popoli africani non avessero mai fondato delle città e degli stati. Venivano, insomma, ritenuti dei “selvaggi”, e, in quanto tale, tagliati fuori dalla grande marcia del progresso. Grazie, però, ad una serie di scoperte si è capito che anche i negri e gli altri popoli africani hanno avuto un loro percorso storico e si sono emancipati dall'età della pietra e hanno imparato a coltivare la terra e a lavorare gli strumenti di metallo.
Le informazioni sulle popolazioni americane sono molto più dettagliate. Sappiamo che fondarono una progredita agricoltura, che ci ha dato molti alimenti facenti parte della nostra dieta quotidiana: granoturco, patate, pomodoro, cacao e tabacco. Sappiamo con certezza che le civiltà del Messico e del Perù sono antiche di almeno 3.000 anni e stiamo iniziando a leggere le iscrizioni maya. È vero, comunque, che in Africa ed in America le civiltà si svilupparono più lentamente. Ciò non significa che essi non abbiano dato vita ad aspetti culturali per noi molto interessanti.
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