Un periodo di particolare splendore dell'episcopato fu tra il 1198-1216 con Innocenzo III. Egli seppe conciliare le istanze politiche con una profonda e fervente religiosità. Fu assertore della superiorità del potere spirituale su quello temporale e riteneva che il Papa, in quanto vicario di Cristo, dovesse avere il controllo su tutto, e non solo sulla Chiesa. Su di essa effettuò una riforma che limitò la libertà di elezione dei vescovi. Nel 1215 convocò il IV Concilio del Laterano. In esso venne deposto Ottone ed eletto Federico II e vennero emanate delle importanti riforme per il clero. Nel Medioevo anche il villaggio più piccolo aveva una chiesa, la cui rendita consisteva in un decimo del raccolto dei contadini e degli allevatori. Il clero, inoltre, possedeva fondi lasciati in eredità da nobili o da mercanti devoti. Si avevano molti ordini monastici. Attorno ai monasteri i monaci coltivavano terre con abilità ed autosufficienza. Riuscirono ad eliminare paludi e a rendere le foreste terreni coltivabili, costituendo un esempio economico per la cristianità.
La ricchezza e la potenza della Chiesa veniva espressa mediante le cattedrali. Vi sono esempi che tutt'ora lasciano meravigliati i turisti, come la cattedrale di Chartres in Francia, di Ulm in Germania e di Salisbury in Inghilterra.
Le chiese italiane precedenti all'XI secolo sono dette romaniche perché sono abbellite con archi a tutto sesto di derivazione romana. Questo stile artistico si duffuse in tutta l'Europa occidentale.
Durante il corso del XII-XIII secolo si ebbero delle innovazioni architettoniche come volte ad arco acuto sostenute da sottili colonne e contrafforti.
Gli episodi della Bibbia venivano illustrate all'interno con vetrate a colori e all'esterno con sculture. Nacque, quindi, un nuovo stile architettonico, soprattutto nell'Europa settentrionale, che, allontanandosi dal romano, prese il nome di gotico, ossia di “barbaro”, e che così continuò ad essere chiamato anche quando se ne apprezzarono le forme. La Chiesa iniziò a vivere un processo di secolarizzazione, a cui diedero risposta due importanti ordini del XIII secolo: i monaci francescani ed i monaci domenicani. Essi predicarono il ritorno ad un Cristianesimo più povero e meno attaccato ai beni terreni. Sebbene nell'XI secolo la Chiesa dominasse la maggior parte del mondo laico, già un capo ne sfidò l'autorità.
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