L'impero bizantino sopravvisse altri 1000 anni dopo la
morte dei Roma imperiale. Quattro secoli prima della sua morte
mostrava i primi segni di decadenza, dettati dalla pressione
incessante degli invasori e da una amministrazione corrotta.
L'imperatore dirigeva personalmente il governo, la cui stabilità
dipendeva essenzialmente dal fatto di avere un governo lungo e senza
paura di rivali. Pochi imperatori dopo Basilio II ebbero un governo
lungo e stabile. Ed infatti, dopo la sua morte nel 1025, vi furono in
soli 56 anni 12 imperatori e 2 imperatrici che si contendevano il
trono l'uno contro l'altro. Il potere centrale, inoltre, si indebolì
sempre più a vantaggio dei nobili, l'economia iniziava ad
impoverirsi per le spese insensate e le frontiere erano lasciate
indifese. Nel 1081 sembrò che Bisanzio stesse per riprendersi grazie
all'opera del valente imperatore Alessio I Comneno, fondatore di una
nuova dinastia. Egli fu soldato e statista. Rafforzò i confini
dell'impero, migliorò il sistema legale, risollevò il potere
d'acquisto della moneta e, a tal fine, utilizzò le proprie personali
risorse economiche. Durante il suo regno, però, iniziarono le
crociate, che si riveleranno mortali per l'impero. Nel 1096, per la
prima volta, migliaia di crociati provenienti dall'Europa occidentale
si riunirono a Costantinopoli per andare a liberare la Santa
Gerusalemme dagli infedeli. Tutti questi rimasero sbalorditi e
meravigliati della ricchezza e prosperità di Costantinopoli, perché
non avevano mai visto qualcosa del genere. Da questo momento gli
interessi degli Europei per Bisanzio crebbero sempre di più. I
Veneziani si aprirono nuovi mercati nel Mediterraneo orientale e
firmarono accordi con gli imperatori d'Oriente. Gli occidentali,
però, guardavano con invidia e gelosia il popolo bizantino, di cui
diffidavano anche il credo greco – ortodosso. Diffidenza, gelosia
ed interessi economici spinsero gli Europei ad organizzare una serie
di attacchi contro Costantinopoli. Nel 1185 i Normanni, che ebbero un
ruolo notevole nelle crociate, invasero la Grecia ed attaccarono la
città di Tessalonica. Vennero, però, respinti.
Alcuni anni dopo si ebbe la IV crociata, organizzata per
attaccare l'Egitto. I Veneziani ed i Francesi deragliarono verso
Costantinopoli con la speranza di accaparrarsi della ricchezza e del
florido commercio della città. Essi entrarono nel 1204 e furono i
primi nemici ad oltrepassare le massicce mura della capitale
d'oriente. Queste venne piegata e mortificata dai crociati, che
saccheggiarono chiese e palazzi. Venne eletto imperatore il francese
Baldovino, conte di Fiandra e di Hainaut.
Nel 1261, 57 anni più tardi, i Bizantini
riconquistarono la loro capitale, che ritornò ad essere greca sotto
l'imperatore Michele VIII Paleologo, fondatore dell'ultima dinastia
di regnanti bizantini.
In realtà, l'impero non riuscì più a risollevarsi
dalla umiliazione inflitta con le armi della IV crociata: i Bizantini
avevano perso tutte le province e colonie francesi ed italiane
prosperavano attorno al Mediterraneo orientale. I Veneziani ed i
Genovesi avevano rubato la maggior parte del loro commercio. A
complicare la già disastrosa situazione si aggiunsero i Bulgari ed i
Serbi che, nel Nord, pensarono bene di approfittare della situazione
per fondare due stati indipendenti. L'Impero romano d'oriente vedeva
ancora di più aumentare i nemici attorno. Gli imperatori per
ricacciare indietro i francesi, i veneziani, i serbi ed i bulgari,
dovettero portare via i soldati stanziati nelle frontiere orientali.
I Turchi Ottomani comparvero in Asia Minore e non trovarono nessuno
che li potesse fermare nella loro marcia verso Costantinopoli. Ad un
certo punto sembrò che i Serbi, durante il corso del XIV secolo,
fossero vicini a conquistarla. Essi infatti stavano creando un grande
impero nel Balcani e nella Grecia settentrionale. Le cose ebbero,
però, esito diverso e i Turchi attraversarono l'Europa e
conquistarono la Serbia nel 1389. L'Impero bizantino divenne ben poca
cosa. Il suo territorio si limitava solamente alla città di
Costantinopoli ed i territori immediatamente circostanti.
All'inizio del XV secolo il sultano turco disse
all'imperatore Manuele II: “chiudi le porte della tua città e
governa soltanto all'interno di essa, giacché io possiedo tutto ciò
si trova al di fuori delle mura”. Gli imperatori d'oriente chiesero
più volte aiuto agli stati europei e lo stesso Manuele II si recò a
Londra e a Parigi in cerca di soldati e denaro. Ormai, però, i
governanti dell'Europa non avevano più alcun interesse verso
Bisanzio. Infine, nel 1453 i Turchi ruppero le difese ed entrarono a
Costantinopoli. Costantino XI, ultimo imperatore dell'Impero romano
d'oriente, morì difendendo le sue mura. La caduta della capitale
combaciò con la fine stessa dell'impero e Costantinopoli divenne la
citale del neo – impero ottomano, che trasformò la cattedrale di
Sana Sofia in moschea. La tradizione bizantina sopravvisse in quei
luoghi oggi corrispondenti alla Romania, alla Bulgaria, alla
Iugoslavia e alla Russia europea per molto tempo. Soprattutto in
Russia le idee politiche e religiose bizantine ebbero un tale peso da
fare dire, dopo che Costantinopoli divenne turca, che Mosca era “la
III Roma”.
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