domenica 5 gennaio 2014

Il Cristianesimo nell'Impero Romano.

Alla morte di Gesù, i Cristiani erano uno sparuto e minimo gruppo di persone che non andava molto oltre la centinaia. Verso il 400 d.C. il Cristianesimo era la religione ufficiale di tutto quanto l'Impero Romano. La rapida diffusione del credo è dovuto fondamentalmente all'instancabile predicazione del grande apostolo Paolo. Questi predicò in Siria, a Cipro, in Asia Minore, in Grecia ed in Italia. Il suo peregrinare fu reso possibile dai presidi che proteggevano le vie marittime e le strade. Ciononostante venne percosso, imprigionato e lapidato. Paolo non si dette per vinto e, insieme ad altri missionari, fondò Chiese lungo tutto il Mediterraneo nord-orientale dalla Palestina a Roma. Nei primi 100 anni del Cristianesimo la Chiesa era molto semplicemente una abitazione privata, ove la gente si riuniva per pregare. Con il trascorrere del tempo le cose cambiarono e si iniziò ad organizzare le strutture direttive. I Cristiani aumentarono sensibilmente di numero ed elessero un vescovo che sovraintendesse ad ogni comunità cristiana. Molte delle prime comunità cristiane sviluppatesi al di fuori del territorio palestinese era costituito da Ebrei. In seguito, però, gli Ebrei respinsero la dottrina di Paolo e i due credi ebbero strade del tutto diverse. Uno degli elementi vincenti del credo cristiano, che ne favorì la veloce diffusione, era la comunanza di aspetti con la religione e la filosofia antica. Per esempio, come i filosofi stoici i Cristiani predicavano la fratellanza universale; e come gli adoratori di Mitra, amministravano il battesimo. Il Cristianesimo seppe sovrapporsi agli antichi culti e alle antiche festività pagane. Per esempio il 25 di Dicembre si celebrava una festa pagana. Tale data venne scelta per celebrare la nascita di Gesù, ossia il “Natale”. Ben presto il Cristianesimo, anche se avversato dai Romani, divenne la religione più diffusa dell'Impero. I Romani, pur tollerando da sempre tutti i credi, mal vedevano gli adepti di questa nuova fede, perché essi rifiutavano di adorare gli imperatori. Non mancarono, quindi, le persecuzioni. La prima si ebbe nel 640 d.C. ad opera dell'imperatore Nerone (54-68 d.C.), che ne fece crocifiggere alcuni per dare spettacolo. Le persecuzioni proseguirono per altri 300 anni. Alcune di esse nacquero spontaneamente, come quella di Lione, in Francia, nel 177 d.C., quando una folla eccitata massacrò 48 Cristiani, accusati di avere commesso dei delitti. Feroce fu la persecuzione compiuta da Diocleziano (284-305). nel 311 d.C. l'imperatore Galerio proclamò un editto di tolleranza verso i Cristiani, che venne ribadito da Costantino con un altro editto di tolleranza (Editto di Milano, 313). infine, Costantino esortò tutti i cittadini ad abbracciare il nuovo credo con l'Editto degli Orientali, del 324.
Infine, l'imperatore Teodosio I (379-395) dichiarò il Cristianesimo l'unica religione ufficiale dell'Impero. Nel frattempo, la religione cristiana aveva raggiunto una diffusione enorme; giungendo ad Oriente in Persia ed in India, ad Occidente attraverso l'Africa del Nord e l'Europa fino sulle coste atlantiche. Sorsero i monasteri ad opera di Pacomio (292-346), che fu il fondatore della prima comunità di monaci in Egitto, su un'isola del Nilo. Protette dalle mura ad ogni tentazione del mondo, i monasteri si diffusero in Italia, in Gallia ed in Irlanda. Il Cristianesimo sopravvisse al crollo dell'Impero e rimase l'unica istituzione stabile ed organizzato dell'Alto Medioevo.

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