All'inizio del X secolo in Europa si presentava una
situazione disastrosa dovuta ad un generale caos politico ed
amministrativo. L'Impero di Carlo Magno era stato suddiviso in una
serie di contee, ducati e regni autonomi. Tuttavia, come in
Inghilterra, le pressioni provenienti dall'esterno avevano costretto
questi regni ad unirsi per difendersi. Da questa unione nasce
l'antenata della Germania, ossia l'Impero Romano Cristiano. I sovrani
di esso per secoli si vantarono del titolo di Imperatore del “Sacro
Romano Impero”. Nell'Europa cristiana i sovrani non potevano più
nominarsi, come un tempo facevano i generali romani, del titolo di
“imperatore”. Questo termine, infatti, ormai era dispensato dalla
Chiesa. Essa si era arrogata di tale diritto nell' 800 d.C., quando
il papa Leone III aveva nominato imperatore Carlo Magno. Perciò,
quando un imperatore moriva, la nomina del successore era esclusiva
prerogativa del vescovo di Roma. Le contrarietà avute coi Carolingi
portarono i pontefici alla nomina di sovrani di altre dinastie
europee. Questi imperatori non ebbero minimamente la grandezza di
Carlo ed il papato, ormai deluso, aveva fatto cadere in desuetudine
la nomina imperiale. Verso la metà del X secolo, le condizioni
dell'Europa centrale iniziarono a cambiare rapidamente. La regione
occidentale della Germania (ossia la metà orientale dell'Impero
carolingio) tremò innanzi alle invasioni dei furiosi Slavi e Magieri
provenienti dal sud – est. Questi popoli asiatici avevano inziato a
diffondersi verso ovest in Europa sin dal VI secolo a.C. circa.
Alla stessa maniera degli Inglesi contro i Vichinghi, i
Germani capirono che solo l'unione poteva preservare la loro
indipendenza. L'Inghilterra si era unita sotto Ethelstan, un uomo di
origine regale. La Germania viveva una situazione molto diversa, data
dal fatto che nel X secolo non si aveva un solo sovrano, bensì un
complicato mosaico composto da 6 ducati.
Nell'anno 919 fece valere la propria forza e potenza il
duca di Sassonia, che divenne il capo della Federazione tedesca. In
un primo momento vi furono una serie di conflitti, perché i duchi
delle altre regioni si sentivano pari a quello di Sassonia e,
pertanto, rivendicavano il potere. Il problema ebbe soluzione nel 950
d.C., quando il sovrano di Sassonia Ottone il Grande raggiunse quel
potere così grande che nessuno poteva vantare, se non solamente il
fu Carlo Magno. Egli si era imposto con la forza e con i suoi
eserciti sottomise alla sua autorità di duchi di Baviera, Franconia
e Lorena. Fatto ciò, Ottone iniziò una politica di difesa dei
barbari. Nel 955 pose termine alla minaccuia magiara con la vittoria
di Lechfeld. In seguito, inviò spedizioni in Italia, per mantenere i
passi montani, per allargare i propri possedimenti e per proteggere
la Chiesa. A quel tempo il papato viveva una profonda crisi e vessava
in condizioni disastrose. Il potere pontificio era in mano ai potenti
nobili romani, che eleggevano e deponevano papi a proprio piacimento.
Con l'avvento di Ottone, i nobili romani persero di potenza, e il
Papato conobbe un nuovo periodo di austerità. Nel 962 Ottone il
Grande, per i servizi dati, venne incoronato imperatore dal papato.
Iniziò un periodo di collaborazione tra il Papato e i Tedeschi. Ben
presto tutta quanta l'Europa riconobbe nei sovrani tedeschi coloro
che davano gli imperatori, anche se era sempre mansione del papato
incoronarli. Gli imperatori si consideravano gli eredi dei cesari, i
signori dei re e dei duchi e i principali protettori della Chiesa. A
partire dal 1000, però, i loro scopi furono principalmente quelli
di ridurre il potere dei nobili tedeschi e di creare un forte stato
tedesco. Nel 1066, anno in cui Guglielmo di Normandia aveva
conquistato l'Inghilterra, essi avevano raggiunto questi scopi e il
Sacro Romano Impero di Germania per potenza e prestigio poteva essere
paragonato a quello carolingio. La sua forza, però, dipendeva
dall'alleanza con il papato.
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