Il primo passo verso la civiltà venne compiuto
diecimila anni or sono, quando i popoli del Medio Oriente impararono
a coltivare le piante e ad addomesticare gli animali. Prima di
allora, non si avevano stanziamenti stabili e l'uomo era
essenzialmente un nomade che viveva di raccolta e di caccia.
Con la nascita dell'agricoltura e della pastorizia si
poterono conservare le derrate alimentari. Ne seguì un sostanziale
aumento della popolazione, che da circa cinque milioni nel diecimila
a.C. passò a quattro volte tanto nel quattromila a.C.
L'amministrazione delle derrate alimentari rese
possibile un surplus di cibo. Con esso si nutrirono alcuni
membri di una comunità, che liberi dalla ricerca del proprio
sostentamento, poterono utilizzare le proprie energie alla ricerca di
tecnologie, come la costruzione di zappe ed aratri, che rendesse il
terreno più fertile.
Dal 3500 a.C. si ebbero una serie di scoperte ed
invenzioni che mutarono e rivoluzionarono la qualità di vita
dell'uomo. La scoperta della ruota, la fabbricazione della ceramica,
la costruzione di arnesi in metallo e la costruzione di navi
permisero un maggiore controllo della natura ed un migliore
sfruttamento dei terreni. Le derrate alimentari aumentarono di molto.
Con la nascita della prima industria e della prima
tecnologia si rese necessaria una prima suddivisione del lavoro.
Nascono i vasai, i fabbriferrai e i primi mercanti.
Il commercio trasformò i villaggi in città, che ebbero
bisogno dei primi governanti e della scrittura per la registrazione
degli affari.
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