La Mesopotamia, al
contrario dell'Egitto, fu maggiormente esposta ad invasioni ed
attacchi esterni. La storia del territorio compreso tra il fiume
Tigri ed il fiume Eufrate è intrisa di conflitti e di distruzioni,
in special modo in quel periodo che va dal declino di Ur
sino alla conquista da parte della Persia.
Verso il 2000 a.C. popolazioni amorite uscirono dai
deserti siriani e si diressero verso Sumer ed Accad.
Esse vennero conquistate e riunite in un solo stato con capitale
Babilonia. Il re babilonese Hammurabi (1728-1686 a.C.)
assoggettò l'Assiria a Nord, l'Elam ad est e la Siria
ad ovest.
Hammurabbi cercò di accentrare il proprio
potere. A tal fine sostituì i principi con governatori provinciali e
per difendere i diritti del popolo emanò un codice di leggi scritte,
alcune delle quali si contraddistinguevano per la crudeltà.
Il Codice di Hammurabi riconosceva
solo tre classi sociali. Esse sono:
- i grandi nobili ed i proprietari terrieri;
- la gente più povera, che poteva possedere qualche bene e degli schiavi;
- gli schiavi, spesso bottino di guerre, che potevano possedere un qualche bene e i cui figli erano liberi se nati da donna libera.
Le leggi venivano fatte osservare da giudici, che, a
loro volta, venivano controllati dai consiglieri privati del re.
In Babilonia sorse un fiorente commercio, regolato
mediante un sistema di affari per molti aspetti simile al nostro.
Esso, infatti, prevedeva i contratti legali, pesi e misure in metallo
prezioso di tipo unico, l'assicurazione contro le inondazioni e
prestiti in denaro con tassi di interesse, calcolati in grano o in
peso d'argento.
Sotto il regno del sovrano Hammurabi la Babilonia
conobbe un periodo di splendore e di prosperità.
Ciò non scongiurò le invasioni di popoli alla ricerca
di ricchezze e di terre fertili.
I successori di Hammurabi combatterono senza
successo contro i Cassiti a nord-est. Questi
erano un popolo semibarbaro stanziato sulle colline che a poco a poco
si infiltrò in Babilonia. Altro potente popolo invasore fu
quello Ittita che, guidato dal sovrano Mursili I (verso
il 1530 a.C) entrò ed espugnò la Mesopotamia. Gli Ittiti
provenivano dai monti dell'Anatolia, la moderna Turchia.
L'attacco di Mursili, in realtà, fu poco più di
una scorreria. Che, però, segnò l'inizio di una lunga dominazione
straniera in Babilonia.
Dapprima il controllo fu in mano ai Cassiti; poi,
nel 721 a.C., passò ai Assiri, che rimasero al potere della
regione sino al 626 a.C. Dopo di ciò, per poco meno di un secolo, si
ebbe la dinastia fondata da Nabopolassar, che fece di
Babilonia ancora una volta uno stato potente. Questi nuovi
governanti erano Caldei provenienti dal deserto arabico.
Anticamente erano nomadi, ma divennero sedentari dopo essersi
collocati nella Babilonia meridionale nel 1100 a.C. circa. Il figlio
di Nabopolassar, Nabucodonosor (605-562 a.C.) umiliò
Neco, sovrano d'Egitto, nella battaglia di Carchemish.
Il nuovo impero babilonese estese i confini dall'Elam all'Egitto.
Nabucodonosor si preoccupò di ricostruire e riprogettare le città
di Babilonia, rendendola una delle più magnifiche del mondo
antico. Poderose e pesanti furono le mura esterne, che si
estendevano per 17 chilometri e che avevano una larghezza di ben 24
metri. Esse potevano ospitare ben 200.000 persone. Le mura interne
avevano otto porte. La più importante di essa era quella di Ishtar,
alta 10 metri e fiancheggiata da torri di quasi 20 metri di altezza.
Il tutto era decorato con dozzine di tori e draghi di svariati
colori.
Da questa porta si estendeva una lunga strada lastricata
in pietra che si direzionava a sud per giungere alle tre cittadelle,
dove si trovavano i palazzi reali. Alla fine essa portava al tempio
centrale e principale di Babilonia, che copriva una superficie di 20
ettari. Il tempio di Babilonia era la più grande Zigguarat
della Mesopotamia. L'edificio si innalzava, mediante otto
palchi, a quasi 90 metri di altezza.
Questi templi vennero utilizzati dai sacerdoti per gli
studi astronomici. I progressi effettuati in questo campo furono
notevoli, tanto che si riuscì a predire le eclissi di Luna e di Sole
in maniera quasi del tutto precisa. Da questi templi i sacerdoti
caldei studiarono la volta celeste e disegnarono una cartina con
sette fra i gruppi di stelle formanti lo zodiaco. Ad alcuni pianeti
diedero il nome delle proprie divinità: chiamarono Marduk il
pianeta Giove e Ishtar il pianeta Venere.
La nuova civiltà babilonese ebbe vita breve, solo 87
anni. Essa decadde quando il grande sovrano persiano Ciro
attaccò e sconfisse il re babilonese Nabonedo.
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