giovedì 21 novembre 2013

Le civiltà antiche


Il primo passo verso la civiltà venne compiuto diecimila anni or sono, quando i popoli del Medio Oriente impararono a coltivare le piante e ad addomesticare gli animali. Prima di allora, non si avevano stanziamenti stabili e l'uomo era essenzialmente un nomade che viveva di raccolta e di caccia.

Con la nascita dell'agricoltura e della pastorizia si poterono conservare le derrate alimentari. Ne seguì un sostanziale aumento della popolazione, che da circa cinque milioni nel diecimila a.C. passò a quattro volte tanto nel quattromila a.C.

L'amministrazione delle derrate alimentari rese possibile un surplus di cibo. Con esso si nutrirono alcuni membri di una comunità, che liberi dalla ricerca del proprio sostentamento, poterono utilizzare le proprie energie alla ricerca di tecnologie, come la costruzione di zappe ed aratri, che rendesse il terreno più fertile.

Dal 3500 a.C. si ebbero una serie di scoperte ed invenzioni che mutarono e rivoluzionarono la qualità di vita dell'uomo. La scoperta della ruota, la fabbricazione della ceramica, la costruzione di arnesi in metallo e la costruzione di navi permisero un maggiore controllo della natura ed un migliore sfruttamento dei terreni. Le derrate alimentari aumentarono di molto.

Con la nascita della prima industria e della prima tecnologia si rese necessaria una prima suddivisione del lavoro. Nascono i vasai, i fabbriferrai e i primi mercanti.

Il commercio trasformò i villaggi in città, che ebbero bisogno dei primi governanti e della scrittura per la registrazione degli affari.

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