sabato 23 novembre 2013

Babilonia



La Mesopotamia, al contrario dell'Egitto, fu maggiormente esposta ad invasioni ed attacchi esterni. La storia del territorio compreso tra il fiume Tigri ed il fiume Eufrate è intrisa di conflitti e di distruzioni, in special modo in quel periodo che va dal declino di Ur sino alla conquista da parte della Persia.

Verso il 2000 a.C. popolazioni amorite uscirono dai deserti siriani e si diressero verso Sumer ed Accad. Esse vennero conquistate e riunite in un solo stato con capitale Babilonia. Il re babilonese Hammurabi (1728-1686 a.C.) assoggettò l'Assiria a Nord, l'Elam ad est e la Siria ad ovest.

Hammurabbi cercò di accentrare il proprio potere. A tal fine sostituì i principi con governatori provinciali e per difendere i diritti del popolo emanò un codice di leggi scritte, alcune delle quali si contraddistinguevano per la crudeltà.

Il Codice di Hammurabi riconosceva solo tre classi sociali. Esse sono:

  1. i grandi nobili ed i proprietari terrieri;
  2. la gente più povera, che poteva possedere qualche bene e degli schiavi;
  3. gli schiavi, spesso bottino di guerre, che potevano possedere un qualche bene e i cui figli erano liberi se nati da donna libera.

Le leggi venivano fatte osservare da giudici, che, a loro volta, venivano controllati dai consiglieri privati del re.

In Babilonia sorse un fiorente commercio, regolato mediante un sistema di affari per molti aspetti simile al nostro. Esso, infatti, prevedeva i contratti legali, pesi e misure in metallo prezioso di tipo unico, l'assicurazione contro le inondazioni e prestiti in denaro con tassi di interesse, calcolati in grano o in peso d'argento.

Sotto il regno del sovrano Hammurabi la Babilonia conobbe un periodo di splendore e di prosperità.

Ciò non scongiurò le invasioni di popoli alla ricerca di ricchezze e di terre fertili.

I successori di Hammurabi combatterono senza successo contro i Cassiti a nord-est. Questi erano un popolo semibarbaro stanziato sulle colline che a poco a poco si infiltrò in Babilonia. Altro potente popolo invasore fu quello Ittita che, guidato dal sovrano Mursili I (verso il 1530 a.C) entrò ed espugnò la Mesopotamia. Gli Ittiti provenivano dai monti dell'Anatolia, la moderna Turchia.

L'attacco di Mursili, in realtà, fu poco più di una scorreria. Che, però, segnò l'inizio di una lunga dominazione straniera in Babilonia.

Dapprima il controllo fu in mano ai Cassiti; poi, nel 721 a.C., passò ai Assiri, che rimasero al potere della regione sino al 626 a.C. Dopo di ciò, per poco meno di un secolo, si ebbe la dinastia fondata da Nabopolassar, che fece di Babilonia ancora una volta uno stato potente. Questi nuovi governanti erano Caldei provenienti dal deserto arabico. Anticamente erano nomadi, ma divennero sedentari dopo essersi collocati nella Babilonia meridionale nel 1100 a.C. circa. Il figlio di Nabopolassar, Nabucodonosor (605-562 a.C.) umiliò Neco, sovrano d'Egitto, nella battaglia di Carchemish. Il nuovo impero babilonese estese i confini dall'Elam all'Egitto. Nabucodonosor si preoccupò di ricostruire e riprogettare le città di Babilonia, rendendola una delle più magnifiche del mondo antico. Poderose e pesanti furono le mura esterne, che si estendevano per 17 chilometri e che avevano una larghezza di ben 24 metri. Esse potevano ospitare ben 200.000 persone. Le mura interne avevano otto porte. La più importante di essa era quella di Ishtar, alta 10 metri e fiancheggiata da torri di quasi 20 metri di altezza. Il tutto era decorato con dozzine di tori e draghi di svariati colori.

Da questa porta si estendeva una lunga strada lastricata in pietra che si direzionava a sud per giungere alle tre cittadelle, dove si trovavano i palazzi reali. Alla fine essa portava al tempio centrale e principale di Babilonia, che copriva una superficie di 20 ettari. Il tempio di Babilonia era la più grande Zigguarat della Mesopotamia. L'edificio si innalzava, mediante otto palchi, a quasi 90 metri di altezza.

Questi templi vennero utilizzati dai sacerdoti per gli studi astronomici. I progressi effettuati in questo campo furono notevoli, tanto che si riuscì a predire le eclissi di Luna e di Sole in maniera quasi del tutto precisa. Da questi templi i sacerdoti caldei studiarono la volta celeste e disegnarono una cartina con sette fra i gruppi di stelle formanti lo zodiaco. Ad alcuni pianeti diedero il nome delle proprie divinità: chiamarono Marduk il pianeta Giove e Ishtar il pianeta Venere.

La nuova civiltà babilonese ebbe vita breve, solo 87 anni. Essa decadde quando il grande sovrano persiano Ciro attaccò e sconfisse il re babilonese Nabonedo.

Nessun commento:

Posta un commento