giovedì 21 novembre 2013

I Sumeri e gli Accadi


Le prime civiltà del nostro mondo hanno origine nella striscia di terra tra il fiume Tigri ed il fiume Eufrate. Qui, 5000 anni or sono, ebbero origine le prime città-stato, collocate in tutto quel vasto territorio che prende il nome di Mesopotamia.

I primissimi coltivatori di queste terre furono i Sumeri, uomini dai capelli neri, che, grazie alla tecnica dell'irrigazione, riuscirono ad avere cibo in sovrabbondanza. Ciò permise agli artigiani di mantenere un dio locale, o, meglio ancora, il suo vicario in terra, il principe governante (Ensi), che sintetizzava in sé il potere religioso e il potere politico di amministrazione della casa, delle terre e dei servi del dio. L'Ensi poteva acquisire così tanto potere da divenire il governate di più città-stato. In tal caso assumeva il nome di Lugal, ossia di “re”.

Verso il 3000 a. C. in Sumeria si svilupparono una serie di città-stato indipendenti, tra cui, per importanza e prestigio, si contraddistinsero quella di Kish, di Umma e di Lagash. I regnanti di questi centri urbani erano in perenne lotta tra loro per il controllo del territorio. Il sovrano Lugal Zaggisi della città di Umma riuscì a conquistare quasi tutte le città-stato e a sottometterle al suo governo nel 2320 a.C. circa. Egli, in seguito, venne detronizzato da Sargon (2306-2250 a.C. circa), sovrano di Akkad, regione situata a Nord del terriorio di Sumer.

I re dinastici di Akkad erano semiti e non parlavano la lingua sumera. Sotto il loro regno si ebbe un periodo di splendore per la cultura sumera; Sargon riuscì a far giungere in patria dalla sconfitta Siria il pregiato legno di cedro. Esso era molto apprezzato perché in Mesopotamia mancavano gli alberi di alto fusto. La politica espansionistica di Sargon allargò i confini di Akkad sino all'Assiria, nel nord, e alla collinosa Elam, ad oriente di Sumer.

Entro questo vasto territorio si sviluppò un florido commercio, le cui vie di negoziazione erano offerte dal Golfo Persico, attraversato mediante barche.

Il re di Akkad Naram Sin (2236-2189 a.C. circa) continuò la politica espansionistica e spedì militari in Asia Minore. In patria, però, alcune città si ribellarono al potere accadico, che iniziò a indebolirsi sino a quando non si ebbe il subentro della III dinastia di Ur ad opera del re Ur-Nammu (2079-2061). Il commercio estero fluì liberamente con un conseguente arricchimento della popolazione.

Uno degli aspetti di maggiore importanza nella cultura sumera era il fenomeno religioso. I sovrani defunti di Ur venivano adorati come delle divinità. Agli dei venivano edificati delle maestose costruzione chiamate Zigguarat o “luoghi alti”. Esse erano metafore delle montagne nordiche, probabile luogo d'origine dei Sumeri, e alla sommità di esse veniva collocato il tempio del dio. Il pantheon annoverava una moltitudine di divinità, tra queste ricordiamo Anu dio del cielo, Enki dio dell'acqua e Nannar dio della luna. I Sumeri non possedevano pietra e, per tale ragione, impararono a modellare mattoni, che, dopo essere stati impastati con fango e canne frantumate del fiume, venivano essiccate al Sole. Di questi mattoni erano fatte le mura di Ur, le mura del tempio e la piattaforma di esso. La Zigguarat (anch'essa di questo materiale) era una torre in gradini alta circa 23 metri. I Sumeri furono quasi certamente i primi architetti ad utilizzare volte sporgenti ed archi, con cui venivano coperte le porte, i canali e le camere dei sepolcri.

Gli scavi archeologici delle tombe reali della I dinastia di Ur (2550 a.C.) testimoniano la grande abilità degli artigiani sumeri. Sono state trovate i corpi dei re e dei loro servi, un modello di barca in argento, recipienti d'oro ed altro.

I Sumeri furono i primi a costruire veicoli dotati di ruote attorno al 3500 a.C. Sempre a loro risale la prima forma di scrittura. I loro testi ci hanno lasciato Inni e preghiere di sacerdoti, gli affari dei mercanti e la storia sumerica. Venivano utilizzati anche sigilli per imprimere il nome dei proprietari sugli oggetti. Essi furono anche i primi matematici ed astronomi. A loro si deve la prima elaborazione del calendario, risultante dalle osservazioni e dallo studio delle quattro stagioni ed applicato dai contadini per il calcolo del momento giusto per la semina delle messi.

Il sistema numerico sumero si basava sul numero 60, e non sul 10, come il nostro. Essi divisero l'ora in sessanta minuti ed il cerchio in 360 gradi.

Il crollo della civiltà sumera avviene nel 1970 a.C. con la fine della III dinastia di Ur. Da questo momento in poi essi scompariranno dal volto della storia e verranno assorbiti dai Babilonesi.

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