giovedì 30 gennaio 2014

La Chiesa greco – ortodossa


La Chiesa cristiana in un primo momento era unica. In seguito, però, iniziò a distaccarsi sino a separarsi del tutto. Si ebbero, quindi, due grandi chiese: quella occidentale con il suo centro a Roma e quella orientale con il suo centro a Costantinopoli. Sebbene il Cristianesimo si fosse sviluppato nell'antico Impero romano, la città di Costantinopoli, nuova capitale cristiana, rivendicava alcuni diritti.

Ciò fece sì che dopo alcuni secoli venissero riconosciuti cinque capi religiosi come vescovi o patriarchi: quello di Roma, di Costantinopoli, di Alessandria, di Antiochia e di Gerusalemme. Tutti riconoscevano nel vescovo di Roma la figura principale della Cristianità, ma i Bizantini ritenevano l'imperatore il capo di tutta la Chiesa poiché egli era il rappresentante di Dio in terra. Mentre il Cristianesimo prendeva diffusione si svilupparono problemi di ortodossia, ossia di retta opinione. A soluzione di essi si convocarono in concilio i vescovi che, ispirati dallo Spirito Santo, avrebbero preso delle decisioni risolutive. Il primo venne indetto a Nicea nel 325 ed ebbe come fondatore lo stesso Costantino. Egli diede il primo ragguaglio sulla “retta opinione religiosa”, il credo di Nicea. Coloro che non accettavano questo credo venivano ritenuti “eretici”. Nel 451, al Concilio di Calcedonia, i Siriani e gli Egiziani non si trovarono d'accordo con gli altri e si riunirono in una propria Chiesa, dando vita al primo scisma della Cristianità. Nacque la Chiesa copta, tutt'ora esistente in Egitto e in Etiopia. Nel VII secolo con le conquiste arabe si ebbe la definitiva separazione dei patriarchi di Antiochia, di Alessandria e di Gerusalemme dal seno della Cristianità. Le chiese di Roma e di Costantinopoli rimasero i centri indiscussi della Chiesa cristiana. I teologi bizantini affermavano che il patriarca di Costantinopoli rappresentava l'anima dell'Impero, mentre l'imperatore ne rappresentava il corpo. Queste concezioni trovavano il consenso tra i bizantini, che ritenevano la religione parte integrante ed inscindibile della vita quotidiana, tanto che le dispute religiose interferivano sulle questioni politiche e sociali. Nel 726 l'imperatore Leone III decretò che tutte le immagini religiose che si trovavano nelle chiese erano idoli e, in quanto tali, andavano distrutte. L'impero si divise tra coloro che erano favorevoli all'imperatore (gli iconoclasti, ossia distruttori delle immagini sacre) e coloro che ne erano contrari. Tra quest'ultimi abbiamo la Chiesa di Roma e tutta l'Europa occidentale. La controversia ebbe un secolo di durata, sino a quando non salì al potere un imperatore ortodosso. Gli iconoclasti perdettero la guerra, anche perché ebbero contro i monaci bizantini, che ebbero un ruolo importante nella religiosità cristiana orientale. Oggi la chiesa greco – ortodossa è una delle più prospere. Dopo Giustiniano la Chiesa d'occidente e quella di oriente si svilupparono separatamente: nella Chiesa d'occidente non si ebbe alcun imperatore e il Papa era il capo supremo; il quella d'oriente si sviluppò la lingua greca come lingua liturgica, mentre in quella d'occidente assolse tale compito sempre il latino.

Gli imperatori iconoclasti accrebbero ancora di più queste differenze e quando il papa incoronò Carlo Magno nell'800 imperatore, i Bizantini rimasero scossi poiché a parere loro si poteva avere un solo imperatore romano cristiano, e cioè il loro. Nel 1054 vi fu una violenta disputa tra il papa e il patriarca. Durante le crociate, iniziate nel 1096, i Cattolici ortodossi ed i Cattolici romani entrarono in contatto capendo in maniera tangibile le differenze tra i due fronti. Dopo la IV crociata il dissidio in seno alla Chiesa divenne insanabile. Più tardi l'imperatore bizantino Michele VIII ed i suoi successori chiesero di entrare in trattative. Ciò con la speranza che i papi indicessero una crociata per liberare Costantinopoli dai Turchi. Il papa, però, esigeva che gli venisse riconosciuto il fatto che solo lui era il capo della Chiesa. Al rifiuto bizantino, lo scisma continuò.

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