martedì 21 gennaio 2014

L'impero dei Franchi


L'unico ponte di unione all'inizio del medioevo era il Cristianesimo. A partire dal VI secolo vi fu un regno che iniziò ad espandersi e a riunire molti barbari sotto un solo governo. Nell'800 questo regno aveva raggiunto un'espansione paragonabile a quello dell'Impero Romano d'Occidente. Esso, infatti, si estendeva dalla Danimarca a Roma e dall'Atlantico sino al Danubio. Il regno crebbe di prestigio e di potere grazie tramite le conquiste e le conversioni religiose. Le conquiste ebbero inizio tra il 481 – 511 ad opera del re Clodoveo, che era sovrano dei Franchi, i veri fondatori dell'impero, che, emigrati dalla loro patria nel nord della Francia e della Germania, occuparono l'antica provincia romana della Gallia (corrispondente all'attuale Francia) ed entrambe le rive del Reno. Clodoveo diede vita ad un regolare governo (cosa questa che mancava agl altri regni) ed ottenne l'appoggio della Chiesa grazie alle innumerevoli vittorie sui barbari pagani. Sotto il regno di Clodoveo e dei Merovingi (dal re Meroveo, uno dei primi sovrani dei Franchi), i Franchi continuarono ad espandersi verso est. Con il tempo il potere del re entrò in crisi in favore dei primi magistrati della reggia merovingia. Essi avevano l'appoggio del papa per lo zelo con cui avevano convertito i germani assoggettati. Sotto Carlo Martello, maestro di palazzo dal 719 al 741, i Franchi avevano anche respinto un esercito musulmano da Tours, in Francia, nella Spagna, esorcizzando in tal modo la paura di una discesa degli infedeli in Europa. Il più grande sovrano dei Franchi fu senza ombra di dubbio Carlo Magno, sovrano dal 768 all'814. Egli diede inizio alla dinastia carolingia, dal suo nome “Carolus” in latino. Carlo Magno si fece alleato del papa Leone III e lo seguì ed appoggiò nelle sue riforme. Egli convertì con la forza i popoli sassoni della Germania centrale ed assorbì il regno longobardo, che costituiva una reale minaccia per il pontificato. L'allenza tra il papato e Carlo Magno si strinse ulteriormente quando il pontefice incoronò Carlo Magno imperatore nella basilica di San Pietro in Roma il giorno di Natale dell'anno 800. Risorse nuovamente l'antico impero romano. Carlo Magno, osservando che molti dei suoi popoli erano tornati ad essere piccole ed autosufficienti comunità (un po' come era prima della fine dell'Impero romano), accentrò il potere e sostenne lo stato con l'imposizione di tasse, che venivano pagate in servigi, dato che con la scomparsa del commercio era venuto meno anche il denaro. Ad esempio, in cambio di doni di terra, i nobili dovevano giudicare cause legali e prestare servizio nell'esercito. I poveri, invece, dovevano servire cibo alla corte o offrire la propria manodopera per i lavori pubblici. I conti, nominati a vita, amministravano il governo nei diversi territori. Carlo Magno, inoltre, realmente interessato agli affari della Chiesa, fece migliorare l'istruzione degli ecclesiastici. Sebbene analfabeta, Carlo Magno fondò una Scuola di Palazzo ad Aquisgrana, e fece concessioni ai membri del clero per fondarne di nuove. Alla sua corte si radunarono i migliori letterati del tempo. La rinascita del sapere ebbe vita breve perché alla sua morte (814) iniziarono una serie di lotte tra i successori, che ebbero fine nell'843 con il Trattato di Verdun. Esso sancì la divisione dell'Impero tra i tre nipoti di Carlo Magno, Ludovico II il Germanico, Lotario e Carlo il Calvo. Negli anni che seguirono l'impero venne attaccato dai fieri nemici pagani, tra cui i Vichinghi.

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