venerdì 21 febbraio 2014

La lotta contro l'Islam

Tra l'XI e il XVI secolo l'Islam si piegò agli attacchi interni ed esterni. All'interno l'Africa dell'XI secolo era stata scossa da due rivolte: le tribù nomade degli Hilal e dei Sulaim irruppero dall'Egitto in Tunisia e qui si stabilirono nel 1060 circa, dopo aver devastato ogni cosa che gli si poneva innanzi. Nel frattempo, più ad occidente, gli Almoravidi stavano provocando ancora più disgrazie. Aiutati dai Berberi nomadi del Sahara e dai Negri dell'Africa occidentale, presero l'Africa nord – occidentale e penetrarono nella Spagna meridionale, e nel 1100 unificarono col sangue i piccoli regni musulmani qui collocati. Si trovarono, però, in seguito, innnanzi alla riscossa cristiana. I cavalieri d'Europa cacciarono lentamente a sud i Musulmani e nel 1250 la Spagna musulmana si era ridotta al regno di Granata, cancellato, dopo lunghe lotte, nel 1492.
L'invasione della Spagna da parte dei Cristiani faceva parte di un grande piano di ricacciamento degli infedeli. Già nel 1091 Ruggero il Normanno aveva tolto la Sicilia agli Arabi e ne aveva fatto un fiorente regno. Qualche anno dopo, un esercito di 150.000 uomini tra cavalieri ed arcieri marciò da Costantinopoli attraverso l'Asia Minore, penetrando in Siria ed in Palestina. Iniziarono, in tal modo le crociate, indette dai papi per liberare dagli infedeli la Terra Santa. In un primo tempo i Cristiani ebbero successo e fondarono regni feudali in Siria e Palestina; i Musulmani, però, mossero alla riscossa e nel 1187 il famoso Saladino si riprese Gerusalemme. La controffensiva continuò alla morte di Saladino con Ayyubiti al governo d'Egitto. Nel 1291 i Mamelucchi ricacciarono indietro tutti i crociati. Per l'Islam le crociate erano state solo gli attacchi barbarici su una provincia del loro impero. Assai più grave fu l'invasione proveniente da est. Gli invasori erano i Turchi Selgiuchidi che dal 970 iniziarono ad espandersi. Il nome Selgiuchidi proviene dal loro capo Selgiuq. I Turchi erano un bellicoso popolo semi – nomade di arcieri mongoloidi che sottomisero la Persia, l'Iraq, parte della Siria, togliendo a Bisanzio quasi tutta l'Asia Minore. I Turchi si convertirono all'Islam e, più che a distruggere, mirarono a conservare bil decadente popolo musulmano. Il loro “sultano” divenne capo di un impero che dall'Asia Minore giungeva alla Persia. Ma anche questo impero, per lotte interne, si disgregò e nel XII-XIII secolo venne invaso dai Mongoli, provenienti dall'Asia centrale. Sotto la guida di Ghensis Khan e dei suoi successori, i Mongoli sgominarono la Persia e l'Iraq e si spinsero ad Occidente sino alla Siria. I Mongoli furono famosi per la crudeltà e nel 1258 annientarono la splendida Baghdad. Verso la fine del secolo si convertirono all'Islamismo e diedero vita a governi organizzati. L'Islam intanto aveva prodotto ad ovest della Persia, in un territorio sfuggito all'invasione dei Mongoli, un popolo di islamici, i Turchi Ottomani, che presero il nome dal fondatore Othman, iniziatore della casa regnante. I Turchi ottomani nel XIV secolo strapparono l'Asia Minore ai consanguinei Selgiuchidi ed iniziarono a spingersi ad Oriente, ad Occidente e a sud. Nel 1453 presero Costantinopoli, l'ultimo baluardo dell'Impero Romano d'Oriente e nel 1517 tolsero ai Mamelucchi l'Egitto. Nel 1556 l'Impero Ottomano era al massimo del suo apogeo, grazie anche la sultano Solimano il Magnifico (1520 – 1566) che governò su un territorio che andava dall'Algeria al Golfo Persico. A quel tempo l'Islam aveva 900 anni ed appariva ancora una grande potenza mondiale. Si facevano, però, avanti nuovi attacchi dall'Europa. 

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