martedì 18 febbraio 2014

Città e commercio islamico

Il commercio islamico ebbe uno sviluppo enorme grazie agli abbondanti raccolti di frumento, orzo, riso, datteri ed olive coltivate nella valle della Mesopotamia, e al commercio di mele, prugne, limoni, fichi e angurie coltivate nelle zone a est della Mesopotamia. Bisogna, inoltre, sottolineare che furono gli Arabi a fare conoscere all'Europa occidentale, mediante la Spagna, prodotti come il riso, la canna da zucchero, le albicocche e le pesche. Fin dalle origini dell'Islam, i contadini erano stati costretti ad aumentare al massimo la produzione delle derrate alimentari per sopperire alle richieste dei governanti arabi e dei mercanti, che si erano stabiliti presso gli accampamenti militari. I mercanti, in cambio dei prodotti cibari, davano vestiti, tappeti, ceramiche ed utensili in metallo ai contadini. A poco a poco questo commercio trasformò gli accampamenti in cittadelle, e poi in città. Tra di esse si sviluppò un fiorente commercio, che ben presto allargò i propri orizzonti. L'Islam iniziò a commerciare con la Cina e l'India, la Scandinavia e la Russia e l'Africa occidentale ed orientale. In cambio degli oggetti in vetro, dei gioielli e dei tappeti dell'Islam, i mercanti stranieri davano schiavi, sete, colla di pesce e berretti di pelo. Nell'anno 1000 una vasta rete commerciale collegava l'emisfero orientale. Quattro furono le cose che resero ciò possibile:
1. Le grandi risorse del mondo musulmano, comprendente l'oro africano, il ferro spagnolo e le pietre preziose di ogni parte dell'Islam;
2. I loro metodi di trasporto con  le carovane di cammelli e le imbarcazioni con vela latina;
3. I mercanti islamici, tra i quali si avevano molti ebrei, avevano precedentemente fondato intorno al Mediterraneo molti centri commerciali;
4. Un sistema bancario ben sviluppato che comprendeva i Saqq, ossia una sorta di assegni. 
Da alcune registrazioni su documenti ci risulta che un mercante poteva incassare in Marocco un assegno emesso a Baghdad, distante 4800 km. Un commercio così esteso e ricco fece sì che nel X secolo gli Arabi potessero vantare di avere alcune delle città più belle e grandi del mondo. Di queste città, più di venti vantavano una popolazione superiore alle 100.000 unità. Basta pensare che in Europa si avevano solo tre città di tale genere. Cordova vantava più di 500.000 abitanti e la favolosa Baghdad più di un 1.500.000. Le città arabe divennero, inoltre, centri culturali che non avevano paragoni in occidente. 

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