sabato 31 dicembre 2016

La scuola eleatica

La scuola eleatica, il cui massimo rappresentante fu Parmenide, operò tra il IV – V secolo a.C. e venne fondata ad Elea, una colonia greca dell'antica Lucania, oggi comune di Ascea, nel Salerno.
Fu un circolo presocratico ed ebbe come esponenti Zenone di Elea, Melisso di Samo e Senofane di Colofone. Quest'ultimo, considerato da molti storici della filosofia il fondatore della scuola, sviluppò una critica all'antropomorfismo, che venne portata a compimento da Parmenide con l'elaborazione del concetto di essere. In realtà, non si hanno prove certe su chi sia stato il caposcuola. Le poche conoscenze che abbiamo di questo circolo filosofico sono tutte indirette e provengono dai testi di autori del tempo di Parmenide.
Senofane di Solofone fu il primo pensatore che criticò chiaramente il sistema antropomorfico greco e, con esso, tutto quanto l'impianto mitologico espresso neelle opere di Omero e di Esiodo. Parmenide elaborò ulteriormente la concezione di Senofane e la sviluppa in senso ontologico, gnoseologico e linguistico.
In seguito, la scuola si concentrò su tematiche principalmente eristiche e retoriche. Molto probabilmente perché i contemporanei, ritenendo offensive le dottrine professate da questi filosofi, ne censurarono il pensiero.
Le speculazioni eleatiche non cessarono di esistere, ma confluirono all'interno dell'Accademia platonica e ne divennero i capisaldi del sistema filosofico metafisico.
Gli Eleati rifiutavano un sapere che si basasse sui sensi e davano validità epistemologica a quelle conoscenze che derivano da premesse chiare ed evidenti.
Le dottrine principali della scuola eleatica criticavano le teorie dei filosofi naturalisti di Mileto, che spiegavano l'esistenza del tutto mediante degli elementi primari. Basta pensare a Talete con l'acqua o ad Eraclito con il fuoco e il suo perpetuo movimento. Per gli Eleatici, invece, a fondamento del Tutto si aveva un principio unitario ed universale. Esso è l'essere, che, in quanto immutabile, immobile, eterno ed increato, non poteva essere colto mediante i sensi, sempre mutevoli e contraddittori, ma per mezzo del pensiero. Solo quest'ultimo poteva far giungere alla conclusione che a fondamento del tutto si ha l'Essere e che Tutto è Uno. L'essere, inoltre, essendo eterno, è ingenerato. Se fosse il contrario, bisognerebbe ammettere che l'essere provenga dal non – essere. Ma, in quanto non – essere, nulla può provenire da esso. Anzi, proprio perché non è, di esso non può essere detto nulla. Ed infatti, di ciò che non è non si può parlare, perché risulta impossibile discutere di ciò che non esiste.

La scuola di Elea sviluppò un modo di argomentare che fu alla base della nascita della logica occidentale. 

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